Pensioni, Calderone ammette: “La riforma richiede tempo”

Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa” è intervenuta la ministra del Lavoro, Marina Calderone che si è soffermata a discutere delle pensioni e non solo

Una cosa è certa: il governo non si è mai fermato ed ha continuato ad andare avanti per la propria strada. Su più fronti e su altrettanti argomenti. Tra questi anche quello riguardante le pensioni. Proprio su questo tema si è voluta soffermare la ministra del Lavoro, Marina Calderone. Quest’ultima ne ha parlato in una lunga intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa“. Sull’argomento riguardante le pensioni ha dichiarato che questo tipo di riforma richiede molto tempo, anche se il cantiere in questione non è mai stato chiuso del tutto.

Intervista a 'La Stampa'
La ministra del Lavoro, Marina Calderone (Ansa Foto) Notizie.com

Queste sono alcune delle sue parole: “Il carburante del sistema contributivo è il lavoro. Dobbiamo operare sull’accesso e l’integrazione nel mercato del lavoro. Durante la legislatura definiremo tutti gli interventi utili per mettere in protezione chi deve uscire dal lavoro in anticipo  e chi deve ancora cominciare a costruire la propria posizione previdenziale, integrando nelle analisi anche la previdenza complementare”.

Ex Ilva, Calderone: “Dobbiamo tutelare i lavoratori”

Arriva l’Assegno di Inclusione che prendere il posto del Reddito di cittadinanza: “Entro il 26 pagheremo l’assegno a circa 450 mila nuclei familiari. Lo strumento è operativo dal primo gennaio, ma abbiamo anticipato la possibilità di inviare le domande al 18 dicembre. Le domande arrivate fino ad ora sono 520 mila e la platea potenziale sfiorerà le 737.000 famiglie, pari a oltre 1,7 milioni di persone“.

Intervista a 'La Stampa'
La ministra del Lavoro, Marina Calderone (Ansa Foto) Notizie.com

Per Bankitalia con le nuove regole 900 mila persone perdono il sussidio: “La nostra platea di riferimento è composta da 737 mila nuclei familiari e si è ampliata per effetto della revisione dei requisiti minimi di residenza e della più ampia copertura delle situazioni di fragilità, tra cui l’intervento a favore delle donne vittime di violenza, a cui sarà riconosciuto l’Assegno di inclusione”.

In merito alle 900mila persone che potrebbero rischiare di perdere il sussidio fa sapere: “Sono stime non attuali. Si prevede per le famiglie più numerose un assegno più alto. I nuclei con tre figli passano da 15.720 euro l’anno del Reddito di cittadinanza a 18.120 dell’assegno di inclusione. Il nostro obiettivo è quello di continuare a sostenere i casi di oggettiva difficoltà. Un invito a trovare lavoro e non restare disoccupati“.

Poi ha rivelato gli ultimi dati: “Dal primo giorno di settembre ben 11 mila persone hanno trovato lavoro e più di 23 mila hanno ricevuto l’indennità economica”. In conclusione sull’ex Ilva ammette: “20mila posti a rischio? Il governo guarda all’interesse generale dell’economia, regionale e nazionale. Sulla cassa integrazione siamo già intervenuti. Bisogna imporre delle nuove azioni. Dobbiamo tutelare tutti i lavoratori dell’Ilva“.

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