Giustizia, stretta sui cellulari: la nuova mossa del ministro Nordio

Giustizia, in arrivo una importante stretta per quanto riguarda i cellulari: la nuova mossa da parte del ministro Carlo Nordio 

Il governo, per questo nuovo anno, ha molti obiettivi da raggiungere. In primis quello riguardante la stretta sui cellulari. Di cosa si tratta? Nel caso in cui i magistrati dovessero avere, tra le mani, il cellulare di un indagato non potranno più tirare fuori a loro descrizione tutti gli elementi possibili e fondamentali e che possono ritenere utili durante le indagini. Non è da escludere che la prossima settimana possa arrivare un nuovo ddl da parte del ministro pronto a fare chiarezza su questa vicenda.

Stretta sui cellulari
Stretta sui cellulari, la decisione di Carlo Nordio (Ansa Foto) Notizie.com

Non tutto quello che ci sarà all’interno di un cellulare potrà essere duplicato. Non tutte le comunicazioni e le informazioni potranno essere utilizzate come prova. A dire il vero ne ha già parlato in Parlamento pochi giorni fa. Per quanto riguarda l’uso dei trojan ci saranno delle regole ancora più stringenti. Una maggiore attenzione anche per quanto riguarda gli smartphone che verranno sottoposti a sequestro.

Giustizia, passi in avanti sui cellulari: massima attenzione sui documenti inoltrati

Queste sono le sue parole rilasciate al Parlamento in merito ad una domanda posta dall’esponente di Forza Italia, Pierantonio Zanettin: “Il cellulare non può più essere considerato un documento, ma vita. Non contiene solo le conversazioni con i suoi interlocutori, ma le conversazioni degli stessi con altri interlocutori che vengono trasferire in quel sistema di inoltro per il quale se si sequestra il cellulare di un tizio automaticamente si sequestra la vita di tutti coloro che sono all’interno del dispositivo elettronico“.

Stretta sui cellulari
Stretta sui cellulari, la decisione di Carlo Nordio (Ansa Foto) Notizie.com

Insomma, per le chat che coinvolgono più persone si agirà in maniera molto più delicata. Qualcosa del genere, a dire il vero, l’attuale ministro della Giustizia lo aveva già detto nel corso di ‘Atreju’ in quel di Roma: “Sequestrare un telefonino vuol dire sequestrare una vita. Anche perché è pieno di atti riservati. Fortunatamente la Consulta ha fatto piazza Pulita per quanto riguarda la corrispondenza“. Verrà posta molta attenzione, quindi, sui messaggi inoltrati.

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