Sgarbi indagato: “Non posso rispondere di qualcosa che non mi risulta” [VIDEO]

Vittorio Sgarbi in una nota smentisce l’indagine a suo carico e questa posizione la conferma anche in esclusiva ai nostri microfoni.

La nostra redazione ha raggiunto telefonicamente Vittorio Sgarbi per sapere se fosse stato avvisato dell’indagine a suo carico e il sottosegretario alla Cultura ha confermato quanto scritto in una nota.

Sgarbi indagini posizione
Vittorio Sgarbi smentisce di essere indagato – Notizie.com – © Ansa

Ancora una volta Il Fatto mente“, così Vittorio Sgarbi in una nota dopo la notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati per il quadro di Manetti. “Io non ho ricevuto nessun avviso di indagine. Né saprei come essere indagato di un reato che non ho commesso. E per un reato compiuto 11 anni fa, in circostanze non chiarite dagli inquirenti di allora. Da questa notizia risulta una palese violazione del segreto istruttorio, l’unico reato di cui ci sia evidenza“.

“Da quello che si legge – continua Sgarbi – l’opera è stata malamente tagliata. E quella in mio possesso è in buone condizioni e con una stesura pittorica ben conservata e uniforme. Qualunque valutazione va fatta sull’opera di cui quella rubata è manifestamente una copia, come tutte quelle conservate in quel castello nessuno si è preoccupato. Né credo sia un reato fare eseguire la fotografia di un’opera di cui tutti gli esperti hanno visto l’originale a Lucca”.

“Non sono a conoscenza dell’indagine nei miei confronti”

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Sgarbi sulla presunta indagine nei suoi confronti – Notizie.com – © Ansa

Nella nota Sgarbi sottolinea che “la notizia del trasferimento degli atti dalla Procura di Imperia a quella di Macerata potrebbe avere un senso se io ne fossi a conoscenza. Ma così non è. Dovrebbe essere un magistrato, e non un giornalista, a stabilire su cosa indagare e sulle complicità dei restauratori e fotografi, accusatori improvvisati, ma che potrebbero rivelarsi complici di più gravi reati o omissioni“.

Video e intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani

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