Busia: “Arrivano tanti soldi, il rischio che vengano sprecati…”

A parlare con Repubblica è il presidente di Anac, autorità anticorruzione, che spiega quali possono essere le strategie da adottare con il Pnrr

Il presidente dell’Autorità Anticorruzione Giuseppe Busia lancia l’allarme e a Repubblica spiega il suo timore: “Stanno arrivando tanti soldi dal Pnrr e quando succede questo c’è il rischio che possano essere sprecati…”. Una paura che non ha soltanto il funzionario, ma anche tanti altri settori, fa specie però che a dirlo sia il numero uno di Anac che infatti, da questo punto di vista, cerca di spiegare perché ci sono questi piccoli timori: “I controlli preventivi a carattere collaborativo sono il vero antidoto alla paura della firma, insieme alla chiarezza delle norme e al rafforzamento della pubblica amministrazione“.

Il funzionario
Il presidente di Anac, autorità anticorruzione Giuseppe Busia (Ansa Notizie.com)

Nell’intervista concessa a Repubblica, Busia parla anche della preoccupazione che c’è in giro sul fatto che ci possano essere legati dubbi legati anche alla corruzione, con tanto di norme appena inserite dalla Ragioneria di Stato, ma anche col timore dell’eccesso di controlli: “I controlli non solo sono indispensabili e parte essenziale della stessa architettura del Pnrr, ma specie se svolti in via preventiva e collaborativa – fanno risparmiare tempo e denaro, anche aiutando a superare la cosiddetta paura della firma. Noi lo facciamo attraverso la vigilanza collaborativa, che attiviamo su richiesta delle stesse amministrazioni per gli appalti più rilevanti: verifichiamo gli atti di gara e così il contenzioso viene quasi azzerato. Perché i controlli funzionino, è fondamentale che sia preservata la piena indipendenza di tutte le autorità incaricate di effettuarli: vale per noi come per la Corte dei Conti, con la quale abbiamo un’ottima collaborazione“.

La solidità
La Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni all’ultima giornata dell’edizione 2023 della Festa di Atreju (Ansa Notizie.com)

Su chi crede sia meglio mettere un piccolo freno sui controlli per dare più velocità d’esecuzione al Pnrr che a breve sarà esecutivo in tutti i suoi effetti, Giuseppe Busia anche in questo caso ha una sua “ricetta” e mostra tranquillità e allo stesso tempo anche rigore come più volte ha ribadito il presidente del Conisglio, soprattutto su un argomento delicato come questo: “Bisogna evitare di tagliare pezzi di procedura, ridurre la fase della gara, che occupa una parte minimale del procedimento: piuttosto bisogna scrivere le leggi in modo chiaro, per evitare preoccupazioni e paure. La paura in molti casi deriva anche dalla scarsezza di mezzi: è fondamentale la qualificazione delle stazioni appaltanti, disporre di una organizzazione sufficiente a supportare lo svolgimento delle gare“.

Sulle gare da appalto e quella da appaltare agli enti pubblici la qualificazione e la regolamentazione da un certo punto di vista sembra sia rimasta a metà strada. “La riforma delle stazioni appaltanti è pienamente operativa, anche se il codice la ha limitata ai lavori superiori a 500 mila euro. Siamo scesi dalle oltre 20 mila originarie a poco più di 3 mila attuali, numero non destinato a crescere molto. Paradossalmente, però, per il Pnrr si è deciso di non richiedere la qualificazione, temendo rallentamenti alle procedure”, spiega il presidente dell’Anticorruzione Busia a Repubblica

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