Dershowitz: “Folle accusare Israele di genocidio. Ecco perché”

La guerra in Israele non sembra essere destinata a finire in poco tempo e Dershowitz in un’intervista a ‘La Stampa’ difende Gerusalemme dalle accuse di genocidio.

E’ Alan Dershowitz a difendere Israele dalle accuse di genocidio. “Il Paese sta facendo di tutto per contenere le guerre civili – spiega il professore di legge di Harvard a La Stampaconcordo con l’istituzione di un tribunale speciale per giudicare i crimini del 7 ottobre, ma non mi spiego come alcuni movimenti femministi si sono rifiutati di condannare gli stupri di Hamas”.

Intervista Dershotiwz La Stampa
Alan Dershowitz sulla questione Israele – Notizie.com – © Ansa

Le indiscrezioni parlano di un Dershowitz pronto a scendere in campo per difendere Israele in questa accusa di genocidio: “Non posso entrare nel dettaglio dei miei ruoli. Ma sono sempre stato al fianco di Israele e continuerò ad esserlo quando sarà giusto“.

“L’accusa è falsa”

Intervista Dershotiwz La Stampa
Dershowitz difende Israele – Notizie.com – © Ansa

Dershowitz ribadisce che l’accusa nei confronti di Israele è falsa: “Viene manipolato l’uso della parola genocidio. Il reale genocidio è avvenuto in altri Paesi del mondo e le Nazioni Unite hanno prestato davvero poca attenzione a questi casi. Il Sudafrica è una democrazia fallita, una cleptocrazia che si è rifiutata di condannare genocidi che avvengono in Paesi a lei vicini“.

Per questo motivo l’accusa nei confronti di Israele è debole – aggiunge il professore di legge – il Paese ha fatto davvero diversi sforzi per evitare vittime civili. Se la Icj fosse oggettiva darebbe ragione a Netanyahu, ma parliamo di un tribunale con togati che prendono ordini dai loro governi e quindi non è assolutamente indipendente“.

“Occorre spazzare Hamas”

Sul futuro di Gaza l’avvocato non ha dubbi: “Dobbiamo spazzare via Hamas e procedere con la formula dei due Stati. Si deve puntare su una leadership palestinese che deve riconoscere il diritto di esistere di Israele. Ne ho discusso anche con Abu Mazen ed altri importanti personalità della Palestina. Non abbiamo altre soluzioni“.

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