Terremoto Giappone, ci sono già le prime vittime: situazione drammatica

Terremoto Giappone, ci sono già le prime vittime: la situazione che si sta vivendo nel Paese asiatico è davvero drammatica 

Un inizio d’anno assolutamente da incubo per il Giappone e per i suoi abitanti. Purtroppo le prime notizie che arrivano dal Paese asiatico sono a dir poco drammatiche. In questi ultimi giorni i nipponici sono stati vittime di un violento terremoto che ha causato non pochi danni. Senza dimenticare anche il pericolo tsunami con onde che superavano addirittura i cinque metri. Nel frattempo, però, direttamente dal Paese iniziato ad arrivare le prime notizie drammatiche ci riguardano il numero di morti.

30 i morti
Terremoto Giappone, ci sono già le prime vittime (Ansa Foto) Notizie.com

Secondo quanto riportato da alcuni media e fonti locali pare che il numero delle vittime sia arrivato a quota 30. Purtroppo, però, non è assolutamente da escludere che questa cifra possa continuare a crescere con il passare delle ore. Stesso discorso vale anche per quello riguardante i feriti. Una situazione a dir poco drammatiche e che ha sconvolto i nipponici.

Terremoto Giappone, situazione catastrofica: 30 le vittime

Un numero che continua a salire con il passare delle ore dopo il terremoto di magnitudo 7.6 della scala Richter che ha colpito la prefettura di Ishikawa. Sui social network iniziano ad arrivare le prime immagini e filmati di quanto accaduto. Purtroppo le brutte notizie non sono affatto finite qui visto che, sempre secondo quanto raccontato da fonti locali, pare che le continue scosse di assestamento stiano provocando molti problemi. Non solamente quelli relative alle macerie, ma anche altro.

30 i morti
Terremoto Giappone, ci sono già le prime vittime (Ansa Foto) Notizie.com

Tipo alle strade che sono completamente danneggiate e che, di conseguenza, ostacolano i soccorsi nell’intera area colpita. Proprio lì dove il sisma ha provocato una serie di crolli ed incendi non da poco. I vertici alti del governo giapponese continuano a lavorare per cercare di raddoppiare gli aiuti alla popolazione colpita e che sta nutrendo non poche difficoltà.

 

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