Pa, Zangrillo e la novità su come candidarsi ad un posto statale: “Ecco come fare”

Nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano “Il Messaggero” è intervenuto il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo: tanti i temi affrontati da quest’ultimo

Un 2024 che si prospetta davvero ricco di colpi di scena e non solo. Importanti novità sono arrivate direttamente dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Ai microfoni del “Messaggero” ha voluto fare il punto della situazione per quanto riguarda il ruolo del pubblico impiego. Uno degli obiettivi prefissati dallo stesso ministro riguarda quello dell’innalzamento del merito nella PA. Soprattutto premiare coloro che meritano in questo campo.

Intervista al 'Messaggero'
Il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo (Ansa Foto) Notizie.com

I temi affrontati sono stati due: in primis quello relativo all’adozione di strumenti adeguati per via di una gestione efficiente, come secondo un focus riguardante le leadership e le competenze manageriali (le stesse che servono per migliorare il lavoro di squadra e la gestione del cambiamento). Nel corso dell’intervista ha voluto menzionare anche il ruolo dei dirigenti.

 

Candidatura posto statale, Zangrillo: “Da oggi basterà una app”

Uno dei temi affrontati è stato quello riguardante la carenza di personale. Allo stesso tempo il ministro ha voluto sottolineare il fatto che ci sia stato un incremento importante di assunzioni nell’anno appena conclusosi. Le novità, però, non sono affatto finite qui visto che per potersi candidare per un posto statale bisognerà avere uno smartphone e, di conseguenza, una app. La stessa che è stata creata direttamente in collaborazione con la Federico II di Napoli.

Intervista al 'Messaggero'
Il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo (Ansa Foto) Notizie.com

Nell’intervista ammette di non essere assolutamente a favore per gli stipendi differenziati. Il suo obiettivo è quello di agire sul salario accessorio nelle aree più colpite. Tanto da affermare che le retribuzioni pubbliche sono competitive, in particolar modo per coloro che si sono laureati da poco. Allo stesso tempo riconosce la necessità di poter rivedere i meccanismi attuali di crescita professionale. Il ministro punta a dare molta più responsabilità ai dirigenti nella valutazione e nella promozione del personale.

Poi ha affrontato il tema riguardante il Covid e l’importanza di poter ritornare ad una vita lavorativa normale. In questo caso le amministrazioni sono chiamate a valutare, in maniera singolare, i casi per garantire la giusta tutela. Su questo è stato fin troppo chiaro: “La pandemia è finita. Stesso discorso vale anche per le misure emergenziali. Noi non abbandoniamo chi ha dei problemi oggettivi. Le amministrazioni hanno tutti gli strumenti per valutare caso per caso e tutelare chi ne ha bisogno”.

In conclusione il ministro afferma che nel caso in cui si arrivi ad un rischio sugli aumenti salariali gli stessi possono portare alcuni statali a superare il limite di stipendio per la decontribuzione. 

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