Ecco la ricostruzione di quanto successo. Le indagini stanno cercando di approfondire la terribile vicenda: il mezzofondista ugandese si stava preparando per i prossimi impegni
Il mondo dell’atletica è sotto shock. La tremenda notizia è arrivata dal Kenya, dove il mezzofondista ugandese Benjamin Kiplagat è stato trovato morto. L’episodio è avvenuto alla periferia di Eldoret, il suo corpo è stato rinvenuto all’interno di una macchina. L’atleta, secondo quanto riporta l’Uganda Daily Monitor, è stato accoltellato: l’arma del delitto, al momento del ritrovamento, era ancora conficcata nel suo collo.
Ora le indagini stanno cercando di ricostruire le dinamiche e il possibile responsabile del violento omicidio. Stephen Okal, comandante della polizia locale, ha così spiegato: “Abbiamo aperto un’inchiesta e i nostri investigatori stanno raccogliendo più elementi utili possibili per capire cosa sia successo”.
Il messaggio di cordoglio da parte della World Athletics
Naturalmente è arrivato anche il tweet della federazione mondiale di atletica leggera: “La World Athletics è scioccata e rattristata per la morte di Benjamin Kiplagat. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia, ai compagni e a tutti gli atleti”. Kiplagat aveva 34 anni ed era un mezzofondista ugandese. Ha rappresentato la sua nazione nei 3000 siepi nelle Olimpiadi e nei Mondiali.
In questo periodo, in vista dei prossimi impegni, il mezzofondista si stava allenando a Eldoret. Non poteva immaginare che quello sarebbe diventato anche il luogo della sua morte cruenta. In carriera Kiplagat è stato argento ai Mondiali Juniores del 2008 e bronzo ai Campionati Africani 2012 nei 3000 siepi. Ai Giochi di Londra era arrivato in semifinale. Nel 2016 aveva partecipato anche alle Olimpiadi di Rio.