NBA, Gordon out per colpa di un cane: la ricostruzione della grave vicenda

L’ala grande dei Denver Nuggets protagonista di un episodio che l’ha messo ko per la partita contro i Memphis Grizzlies: sono stati necessari addirittura 21 punti di sutura sul volto e a una mano

Non ha chiuso nel miglior modo possibile il suo 2023. Infortunio “beffardo” (più che beffardo) per Aaron Gordon, campione in carica NBA con i Denver Nuggets, franchigia che nella scorsa stagione ha vinto il primo anello della sua storia (trascinata soprattutto da quel genio di Nikola Jokic). Il cestista rimarrà fuori a tempo indeterminato per un episodio grave e sfortunato che l’ha visto coinvolto: l’aggressione da parte di un cane.

Aaron Gordon
Aaron Gordon, ala grande dei Denver Nuggets, si è infortunato a causa dell’aggressione di un cane: sono stati necessari addirittura 21 punti di sutura al volto e a una mano (Ansa Foto) – Notizie.com

Nessun guaio muscolare, quindi, bensì diverse lacerazioni al volto e a una mano causate dall’animale. La notizia è stata riportata da “Dnvr.com”, che ha svelato alcuni retroscena della vicenda avvenuta la notte di Natale. L’ala grande dei Nuggets ha rimediato ferite profonde che sono state “ricucite” grazie ad addirittura 21 punti di sutura. Non sono stati “semplici” graffi, insomma.

Out contro i Memphis Grizzlies: il recupero ancora da stabilire

Aaron Gordon dei Denver Nuggets
Aaron Gordon nella scorse Finals ha conquistato il primo anello della storia dei Denver Nuggets: è ai box per colpa di un cane (Ansa Foto) – Notizie.com

Ecco perché nei giorni successivi Gordon non ha potuto prendere parte agli allenamenti della squadra e non è stato utilizzato nemmeno nelle due partite ravvicinate contro i Memphis Grizzlies (vittoria 142-105) e contro gli Oklahoma City Thunder (ko per 119-93). Il suo recupero verrà valutato quotidianamente, i tempi di recupero sono da stabilire passo dopo passo.

La notte di Natale, nel suo caso, ha portato in “dono” un infortunio insolito di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Difficilmente si ricordano episodi simili con protagonisti star della lega statunitense. La sua squadra dopo 34 partita è terza nella Wester Conference con un record di 23 successi e 11 sconfitte.

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