Caivano, Don Patriciello ottimista: “Credo nella rinascita”

In una intervista rilasciata al quotidiano “Il Mattino” è intervenuto il parroco di Caivano (Napoli), Don Maurizio Patriciello 

Proprio nella serata di ieri, al termine del Consiglio dei Ministri, è stato dato il “via libera” per il decreto che riguarda il comune napoletano di Caivano. Ovvero quello sciolto per infiltrazioni mafiose. Verranno stanziati altri 22 milioni di euro (senza considerare i 30 che erano stati già annunciati). La conferma è arrivata direttamente dal Prefetto di Napoli, Michele Di Bari. La notizia, ovviamente, ha iniziato a circolare fino a quando non è giunta ad uno degli uomini simbolo della cittadina napoletana come Don Maurizio Patriciello.

Intervista al quotidiano "Il Mattino"
Don Patriciello crede nella rinascita di Caivano (Ansa Foto) Notizie.com

Nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano “Il Mattino” il parroco, simbolo della legalità, ha espresso tutta la sua soddisfazione ed anche positività per un possibile cambiamento nell’hinterland napoletano. Queste sono alcune delle sue parole: “Per la prima volta posso dire ai miei parrocchiani che abbiamo un futuro. Non lo avrei mai detto in passato”. Dichiarazioni che arrivano al termine della riunione per la sicurezza convocato dal nuovo prefetto nella biblioteca del “suo” Parco Verde.

Caivano, Don Patriciello soddisfatto: “Si respira un’aria di fiducia e gioia”

Nel giro di un anno è cambiata la vita della gente che abita qui. Adesso si respira un’aria di fiducia e gioia. Quanto sta accadendo non è una mia vittoria ma merito della mia perseveranza. Sempre stato convinto che i problemi che ci sono qui mai si sarebbero potuti risolvere a livello locale. Non ho mai smesso di chiedere aiuto a tutti i governi. Grazie ad un amico che ha contattato la presidente Meloni il 25 agosto, dopo pochi giorni era qui. Gliene do atto“.

Intervista al quotidiano "Il Mattino"
Don Patriciello crede nella rinascita di Caivano (Ansa Foto) Notizie.com

Sulla sua Caivano ha dichiarato: “Hanno sempre detto che sarebbe stata un modello anche per gli altri. Avremo a disposizione altri 20 milioni. Il piano del commissario per la riqualificazione Ciciliano verrà attivato. E’ una soddisfazione enorme per me. Noi preti dobbiamo collaborare insieme per ottenere qualcosa“. Poi una sua speranza: “Mi auguro che Papa Francesco possa venire qui, lo inviterò senz’altro“.

In conclusione: “Chi combatte contro i criminali lo mette in conto il pericolo. Io ho sempre pensato che se mi vogliono fare fuori lo fanno. Tra le persone sotto scorta, come i preti, credo che il parroco sia considerata la figura più vulnerabile perché è chiamato dai suoi doveri a girare per tutte le strade ed entrare in tutte le case. I camorristi si sono spostati per spacciare, non so dove, ma spero che vengano sconfitti sempre“.

 

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