Educazione sentimentale, Giannelli (Anp) a Notizie.com: “Insegnare agli studenti a riconoscere i comportamenti a rischio in se stessi e negli altri”

Influencer, cantanti  e attori nelle scuole a supporto degli insegnanti un’ora a settimana per ridurre le distanze con i giovani e coinvolgerli in un percorso di educazione sentimentale. 

Il progetto del MIM mira a promuovere il rispetto e la consapevolezza sulle conseguenze della violenza sulle donne, dopo la tragedia di Giulia Cecchettin, vittima del 105esimo femminicidio dell’anno.

Giulia Cecchettin
Giulia Cecchettin (Ansa Foto) – notizie.com

L’idea sarà presentata domani, mercoledì 22 novembre, dai ministri dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, per la Famiglia e le Pari Opportunità Eugenia Roccella e della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Gli studenti, guidati da un docente-moderatore, parteciperanno a discussioni di gruppo sul tema. Saranno coinvolti anche psicologi, avvocati, assistenti sociali, associazioni contro la violenza di genere e il mondo dello sport.

Giannelli (Anp): “Compito della scuola è aiutare gli studenti a crescere con equilibrio”

Un’ora a settimana, che sarà importante anche per diffondere il numero verde 1522. “Ritengo che l’iniziativa sia molto positiva e condivisibile. Certo, dobbiamo attendere di conoscere i dettagli per formulare una valutazione compiuta. D’altronde, il compito primario della scuola è proprio quello di formare la persona, aiutandola a crescere con equilibrio, non solo quello di trasmettere delle conoscenze. Certo è da capire come farlo al meglio, come aiutare i docenti a lavorare bene, con cognizione di causa e con una formazione adeguata”. Così, il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli.

Educazione sentimentale, Giannelli (Anp) a Notizie.com: "Insegnare agli studenti a riconoscere i comportamenti a rischio in se stessi e negli altri"
Educazione sentimentale, Giannelli (Anp) a Notizie.com: “Insegnare agli studenti a riconoscere i comportamenti a rischio in se stessi e negli altri” notizie.com

Non una materia a sé stante, ma percorsi di studio e sensibilizzazione: “È fuori discussione che sia importante trattare la relazionalità e l’affettività, ma ho qualche dubbio che possa essere fatto con una materia a sé stante. Dovrebbe riguardare molte materie. Basti pensare alla lettura di romanzi e testi che trattano argomenti collegati a questo: si capisce subito come sia possibile parlarne. Tanti docenti già lo fanno”, aggiunge ai nostri microfoni Giannelli. “Bisogna fare in modo che sia trattato in modo sistematico, quindi serve sicuramente qualche indicazione e una formazione per consentire a quanti più docenti di affrontare l’argomento con cognizione di causa”. 

Proprio a questi microfoni, Filomena Di Gennaro, vittima di violenza, ha sottolineato l’importanza di trattare bene l’educazione sentimentale a scuola, con figure specializzate e coinvolgendo le famiglie: “Sono valutazioni che competono al Ministero. È ovvio che servano specializzazioni e un’adeguata preparazione. Quindi va valutato se l’attività di aggiornamento nei confronti dei docenti debba essere tenuta da psicologi”, aggiunge Giannelli.

Valditara scuola Il Giornale
Il ministro dell’istruzione Valditara – Notizie.com – © Ansa

“Serve un’educazione al passo coi tempi”

Sul tema dell’educazione sentimentale, “è necessario coinvolgere alunni e studenti per aiutarli a riconoscere i se stessi e negli altri i comportamenti a rischio”. La scuola in molti casi si troverà a sopperire ai limiti “di famiglie che, in questa società sempre più complessa, non riescono a fornire un’educazione al passo coi tempi. In questa società, per poter convivere civilmente con gli altri, ciascuno di noi deve disporre di competenze affettive, deve rispettare le differenze e deve saper gestire le inevitabili frustrazioni personali”. 

Quando finisce il ruolo della scuola e inizia quello della famiglia

Ma dove finisce il ruolo della scuola e quando inizia quello delle famiglie? Chiediamo a Giannelli: “Non c’è una risposta a questa domanda: è uno dei grandi punti interrogativi. Ci sono sicuramente famiglie in grado di fornire questo tipo di educazione ed altre che non lo sono. Il compito della scuola è sopperite in questa seconda circostanza per fare in modo che tutti i ragazzi vengano educati alla gestione delle loro emozioni e sentimenti”. 

Secondo Giannelli sarà necessario coinvolgere “figure professionali ulteriori rispetto ai docenti. Uno sforzo congiunto di tutte le agenzie formative, delle forze politiche, del mondo della comunicazione, per prevenire il ripetersi di drammi come quello di Giulia”. 

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