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Politica

Premierato, il costituzionalista Olivetti a Notizie.com: “Minestra riscaldata…come andare nella cantina dei nonni e prendere vecchi strumenti. Vi spiego perchè”

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Luigia Luciani

Domani in Cdm arriva il “premierato”, fortemente voluto da questa maggioranza di governo. “Una minestra riscaldata, come andare nella cantina dei nonni e prendere vecchi strumenti”. Spiega a Notizie,com il perchè di questa affermazione,  il professor Marco Olivetti, ordinario di Diritto Costituzionale all’università LUMSA

Premio di maggioranza, norme antiribaltone ma soprattutto elezione diretta del presidente del Consiglio. Domani venerdì  3 novembre il testo del disegno di legge sarà esaminato dal Consiglio dei ministri.

La ministra delle Riforme, Maria Elisabetta Casellati (Ansa Foto) Notizie.com

La riforma andrebbe a modificare tre articoli della Costituzione: l’88 sul potere del capo dello Stato di sciogliere le Camere, il 92 sulla nomina del premier e il 94 sulla mozione di fiducia e sfiducia al governo. Per quanto riguarda l’elezione del premier, a partire dalla prossima legislatura il capo del governo verrebbe eletto dai cittadini in un unico turno, per 5 anni, con una scheda sulla quale saranno riportati i nomi dei candidati premier accanto alle liste che lo sosterranno. Con quale sistema elettorale? Quello maggioritario, con un premio di maggioranza assegnato su base nazionale che assicurerebbe il 55% dei seggi nelle due Camere, ai candidati e alle liste collegate al candidato premier eletto. Al presidente della Repubblica spetterebbe il potere  di conferire l’incarico al premier indicato sulle schede elettorali.  Il Quirinale manterrebbe il potere di nomina dei ministri, su indicazione del capo del governo.

Se il  presidente del Consiglio si dimettesse  o decadesse  dal  proprio ruolo, il capo dello Stato potrebbe assegnare l’incarico di formare un nuovo governo al premier dimissionario o a un altro parlamentare eletto nella sua coalizione. Salterebbe il meccanismo della sfiducia costruttiva. Infine va ricordato anche che la proposta di riforma contiene un intervento per eliminare il potere di nomina dei senatori a vita. La qualifica resterebbe solo per i presidenti emeriti della Repubblica.

Premierato, il costituzionalista Olivetti a Notizie.com: “Minestra riscaldata…come andare nella cantina dei nonni e prendere vecchi strumenti. Vi spiego perchè”

Premierato, il costituzionalista Olivetti a Notizie.com, foto Notizie.com

Riforma giusta? Sbagliata? Antidemocratica? Rivoluzionaria,  o semplicemente  che mette insieme leggi già note agli italiani? Notizie.com lo ha chiesto in esclusiva al professor Marco Olivetti, ordinario di Diritto Costituzionale all’università LUMSA

Professore Olivetti, partiamo prima dalle notazioni tecniche…cosa potrebbe cambiare se tutto l’iter arrivasse in fondo per le Riforme costituzionali?

“Si potrebbe avere un premierato  senza elezione diretta o con elezione diretta;  se abbiamo elezione diretta del capo del governo, come nel caso che si prospetta nel nostro Paese,  noi usciamo dal modello del governo parlamentare. Si tratterebbe di un unicum.  Abbiamo  infatti vari sistemi democratici nel mondo. Ma la particolarità è che non esiste un modello in cui sia eletto direttamente il presidente  del Consiglio, anziché il presidente della Repubblica, questa è la particolarità”.

Critica mossa dalle opposizioni, ma anche da ex parlamentari , politici in genere: il presidente della Repubblica sarà così depotenziato.

“Si ridurrebbero i poteri del presidente della Repubblica…Questo di per sé, per me come la vedo io,  non sarebbe un problema, perché quei poteri, che il presidente della Repubblica esercita quando si deve formare un governo, sono a loro volta a fisarmonica. Quando infatti c’è una chiara maggioranza parlamentare, come accaduto lo scorso anno in occasione della formazione del Governo Meloni , i poteri del presidente della Repubblica si riducono a ben poco. Mattarella nello specifico non avrebbe avuto altre facoltà, una e una sola era la scelta compatibile col sistema democratico. Viceversa questi poteri si ampliano nel caso in cui la maggioranza non c’è, e allora il presidente  della Repubblica deve trovare una soluzione. Come è accaduto nel caso del Governo Draghi, o anche in altre situazioni meno note o eclatanti. Unica critica dunque che non farei al progetto. Ne avrei altre di critiche però…”

Quali?

“Mi sembra una minestra riscaldata, mi sembra un misto tra il vecchio Porcellum, come veniva volgarmente chiamato, cioè la Legge Calderoli del 2005 e la Legge Acerbo, legge elettorale del 1923 con la quale si aprì la via alla fase parlamentare, non dittatoriale, del regime fascista. Un sistema che conosciamo benissimo quello che ci viene proposto , perché la Costituzione viene modificata in pochissimi punti. Quello che alcuni considerano un pregio, io lo considero un difetto. Perché in realtà non si costruisce un vero modello di premierato , si mette semplicemente in Costituzione la legge elettorale del 2005, perché di questo si tratta, col 55% dei seggi attribuiti alla lista che ottiene il maggior numero di voti,  con in più il sistema che il presidente del Consiglio viene eletto direttamente con questa maggioranza. Torniamo dunque ad un sistema che abbiamo criticato  per anni, che l’opinione pubblica ha criticato per anni. Sistema che trasforma l’elezione, in un referendum sul capo del governo. E basta. Tutto il resto scompare. Ciò impoverirebbe il dibattito democratico”

Altro aspetto sul quale muove critiche?

“Altro ritorno al passato perchè si riprende  un meccanismo che era già previsto nella Legge Costituzionale, approvata nel 2005 dalla maggioranza di centrodestra sotto il secondo e terzo Governo Berlusconi, cioè le norme antiribaltone. Perché l’elezione diretta del presidente del Consiglio risolve il problema in entrata, di scegliere un capo del Governo. Ma non risolve il problema se quel capo del governo muore, si dimette, scappa a Cuba con una ballerina….oppure se viene sfiduciato dalla sua stessa maggioranza. In questo caso cosa deve succedere? In questo progetto si evita questa conclusione così drastica e si impone viceversa che il presidente  della Repubblica dia incarico di formazione del governo, ad un parlamentare della stessa maggioranza. In questo modo si mette per scritto qualcosa che non è scritto invece in nessuna Costituzione del mondo.  Perché si irrigidisce la maggioranza  nella conformazione che ha, una volta uscita dalle elezioni. Questo meccanismo non evita che il ribaltone si faccia, se lo fa il presidente del Consiglio cambiando i partiti che lo sostengono, prendendoli dall’opposizione ad esempio. In questo modo si dà, a questa entità non meglio definita, il potere di esprimere un nuovo governo in maniera simile a come accade oggi, ma con un nuovo irrigidimento. Meccanismo ripeto che non c’è da nessuna parte”.

La sua dunque mi pare una bocciatura alla Riforma costituzionale che si appresta a compiere il Governo Meloni?

“Queste cose mi fanno tornare giovane, perchè si tratta di dibattiti già avvenuti 15 o 25 anni fa. Si sta mettendo insieme due meccanismi noti. E’ un pò come andare nelle cantine dei nonni, e tirare fuori vecchi strumenti. La realtà è che questa Riforma lascerebbe intatte troppe cose che non saranno facilmente combinabili con questo corpo estraneo nella Costituzione”. 

 

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Luigia Luciani