Ucraina, Tinazzi: “La RAI dovrebbe riconoscerci il gettone di presenza” [VIDEO]

Cristiano Tinazzi, giornalista freelance, in esclusiva ai nostri microfoni racconta la sua esperienza in Ucraina durante la guerra ancora in corso.

Non vedo per ora la fine di questa guerra. Il conflitto in Ucraina è come se fosse ad una situazione di stallo“. Cristiano Tinazzi, giornalista freelance racconta ai nostri microfoni la fase della guerra in Ucraina, gli orrori che ha raccontato e visto, l’attenzione dei media (soprattutto delle televisioni) calata in maniera quasi inevitabile nonostante ogni giorno si contino morti e feriti. Qualche giorno fa, un suo post su X fece discutere e creò dibattito: la RAI ospitava Corona, pagandolo profumatamente, per “svelare” presunti scoop sulla vicenda scommesse. A Tinazzi abbiamo chiesto cosa resti di quella polemica social e quale potrebbe essere la giusta maniera per “valorizzarla” il lavoro di un inviato nei luoghi di guerra.

Tinazzi esclusiva guerra Ucraina
Cristiano Tinazzi in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – Foto Facebook

Cristiano Tinazzi, in questo momento dove sei e che momento della guerra stai raccontando?

Io mi trovo a Kharkiv. La città è stata pesantemente bombardata dalle forze russe. Ci sono continui allarmi aerei anche se la situazione è migliorata. Sto raccontando il fronte del Donbass e della zona di Kharkiv dove si sta cercando una controffensiva. Ci sono interi villaggi abbandonati“.

Tinazzi: “Ecco il momento più difficile da raccontare”

Tinazzi esclusiva guerra Ucraina
Cristiano Tinazzi sulla guerra in Ucraina – Notizie.com

La sensazione, a livello mediatico, è che, nel momento in cui è partito il conflitto tra Israele e Hamas, la guerra in Ucraina sia passato in secondo piano.

Certamente. Ci sono anche meno giornalisti. L’attenzione dei media sulla guerra in Ucraina sta calando ormai da diversi mesi”.

La tua sensazione da inviato è che questo conflitto in Ucraina possa proseguire ancora a lungo?

Sicuramente i russi non molleranno, non possono accettare una sconfitta. Non si vede la fine di questo conflitto. Mosca continua a immettere truppe e mezzi nonostante le fortissime perdite. E’ come se si fosse arrivati quasi ad una fase di stallo“.

La difficoltà di raccontare questo conflitto. Quando in modo particolare?

Credo che il momento più complicato sia stato raccontare la strage di Kramatorsk. E’ stato difficile perché dovevo fare delle dirette per i media. E siccome poco prima ero stato coinvolto nei soccorsi, non avevo la lucidità giusta“.

Ha fatto discutere la tua presa di posizione nei confronti del servizio pubblico, che ha speso delle cifre consistenti per consentire a Corona di portare alla ribalta il caso scommesse.

Non era mia intenzione diventare protagonista. E’ stata sicuramente una uscita di pancia. Il discorso verteva su altro. Mi stupiva il fatto che pagassero per una ospitata di mezz’ora queste cifre quando magari la stessa tv non paga nessun gettone di presenza per i giornalisti freelance e corrispondenti per i loro interventi in programmi radio e televisivi“.

Intervista a cura di Luigia Luciani

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