La leggenda del calcio italiano, adesso capo delegazione della Nazionale, ha rilasciato un’intervista alla Rai per la rubrica “Buffon senza rete”: “Quell’episodio mi ha fatto crescere”. Poi sulla depressione avuta all’età di 25 anni: “Avevo grande pigrizia fisica e mentale, mi ero impaurito”
Tre calciatori finiti nel mirino della Procura di Torino per il caso scommesse, sono Nicolò Fagioli della Juventus, Sandro Tonali del Newcastle e Nicolò Zaniolo dell’Aston Villa. Poi tanti altri nomi fatti da Fabrizio Corona che però non risultano inseriti nel registro degli indagati.
Tra chi già ammesso le proprie colpe (il centrocampista bianconero, che ha ricevuto 7 mesi di squalifica più altri 5 di lavoro pro-attivo ed educativo), chi è pronto a trovare un accordo con Chinè (l’ex Milan) e chi invece deve ancora essere ascoltato dalla Procura (l’ex Roma). Gianluigi Buffon, leggenda del calcio italiano e da poco diventato capo delegazione della Nazionale, ha parlato al Tg1 alla rubrica “Buffon senza rete”, facendo riferimento ad alcuni episodi che in passato avevano accostato il suo nome al mondo delle scommesse.
Buffon sulla depressione: “Avevo 25 anni, ero pigro dal punto di vista fisico e mentale”
“Ho sempre messo la faccia, a caro prezzo ed in prima persona ho pagato”, ha detto Buffon. “Mi ha fatto crescere quell’episodio. Solo in quel momento capisci gli errori che fai, perché li commetti e capisci che non vanno ripetuti”, ha concluso. Un’intervista in cui non ha nascosto il periodo più complicato della sua carriera, quello coinciso con la depressione arrivata quando aveva soltanto 25 anni: “Ero giovane, i segnali erano dati dalla pigrizia fisica e mentale. Mi sono sempre concesso qualche giorno di down pur essendo un’entusiasta, ma il protrarsi nel tempo di questa situazione mi ha impaurito, perché ho capito di non essere il Gigi che conoscevo”.