La crisi in casa Napoli prosegue e, dopo l’incontro tra Garcia e De Laurentiis, quest’ultimo ha comunicato pubblicamente le priorità per il futuro della società partenopea

Dopo settimane di smentite, speranza da parte dei sostenitori partenopei e fiducia proveniente dal presidente del Napoli, il breve percorso di Rudi Garcia all’interno della società campana rischia seriamente di arrestarsi prematuramente. L’ennesimo esame per il tecnico francese è stato tragicamente fallito, complice una Fiorentina scoppiettante, ma anche e soprattutto a causa di un’ambiente poco coeso, diviso da alcune scelte controverse di colui che adesso rischia grosso.

Nel corso di una tavola rotonda allestita all’Università Luiss di Roma, il presidente De Laurentiis ha, come spesso accade quando si tratta dell’imprenditore romano, parlato con lodevole franchezza, consapevole di non poter più celare i dubbi nei confronti del futuro di Garcia.

Il momento della verità

Le contestazioni non si sono calmierate e, al contrario, in seguito al severo k.o. subito al Maradona contro la Viola, i tifosi partenopei sembrano aver superato di netto la soglia della sopportazione. L’ennesimo contraccolpo psicologico, proveniente dalla trasformazione repentina di un gruppo, che soltanto pochi mesi fa appariva semplicemente inarrivabile, ha messo definitivamente in crisi i vertici della società: “Con lui sto vivendo un momento no. Io sono un imprenditore, ho il dovere di interessarmi alla mia impresa. L’allenatore e il direttore sportivo sono al tuo servizio. Prenderò le decisioni più opportune quando sarà il momento di prenderle. La piazza non può essere condizionante. Devi fare sempre una pausa riflessiva. Ogni decisione affrettata è sbagliata. Bisogna mitigare questa esigenza di avere tutto e subito, nella vita non è possibile”. Parole che esprimono la volontà di riservarsi comunque del tempo per cambiare definitivamente condottiero, nonostante i desolanti risultati sul campo.

Sebbene la decisione, a quanto pare, sia stata nuovamente rimandata, il numero uno del Napoli ci tiene a specificare: “A me dispiace quando devi esonerare qualcuno. Ma nel calcio purtroppo avviene di dover fare questo, con la morte nel cuore”. Dichiarazioni che fanno intendere piuttosto facilmente che, al netto dei buoni propositi, si tratta pur sempre di una società sportiva e, dunque, di un’azienda che necessita di risultati e segnali positivi per potersi sostenere e fruttare ai rispettivi proprietari. De Laurentiis poi, ci tiene a specificare come l’ex Roma non fosse realmente la prima scelta da lui desiderata: “Ho interrogato Thiago Motta, ma non ha ritenuto il rischio di dover prendere il posto di un allenatore che aveva fatto quello che ha fatto. Ho chiamato Luis Enrique e meno male che è andato in Francia, guardate che risultati sta facendo. Lui non mi aveva nemmeno convinto negli excursus dialettici che abbiamo avuto per tre giorni. Ne ho chiamati parecchi”. Adesso, con la pausa delle nazionali a fungere da fecondo periodo riflessivo, si attendono le sfide con Verona e Milan, che, crediamo, fungeranno da ultimatum definitivo per il francese.