Migranti, la testimonianza di un naufrago: “Trattati come merce”

Migranti, arriva la testimonianza da parte di un naufrago: “Noi trattati come merce”. La situazione attuale a Lampedusa 

Nel porto di Ravenna, nelle prossime ore, dovrebbe giungere la ‘Life Support di Emergency‘ con 28 naufraghi a bordo. Gli stessi che sono stati soccorsi, meno di una settimana fa, nella zona Sar Maltese. Per via di un problema al motore il loro gommone non riusciva a proseguire il viaggio. Per non parlare delle condizioni di navigabilità molto precarie. Se non fosse stato per l’intervento dei soccorritori non sarebbero mai arrivati nel porto.

Naufraghi che sono partiti da Misurata in Libia. L’imbarcazione in difficoltà è stata segnalata da Frontex e da Colibrì. Operazioni di soccorso coordinate dall’Mrcc italiano. Tra questi erano presenti 9 donne, tra cui una anziana. 8 bambini, tra di loro uno non accompagnato. Arrivano principalmente da Libia e Siria, Paesi in cui la situazione di vita non è delle migliori per via dei continui conflitti e dei gravi abusi umani. Questo è quanto fanno sapere da Emergency.

La testimonianza di un naufrago
Migranti (Ansa Foto) Notizie.com

Senza dimenticare, inoltre, le continue alluvioni che hanno colpito il Paese in questione, tanto da provocare molti danni e altrettante vittime. Il natante su cui i 28 naufraghi viaggiavano, un gommone di circa 6 metri, al momento del soccorso era in avaria e alla deriva. Tutte le persone che si trovavano a bordo erano in un forte stato di shock, oltre ad essere disidratate ed affamate. Sbotta Domenico Pugliese, comandante della Life Support, che punta il dito contro l’Mrcc italiano.

Queste le sue parole: “Mi sembra assurdo che ci abbiano assegnato il porto di Ravenna, distante 4 giorni di navigazione dal luogo del soccorso. Quattro giorni in più in cui tenere in mare le 28 persone soccorse, considerando anche le condizioni meteo avverse nel Nord dell’Adriatico. Sicuramente si potevano trovare porti più vicini, visto che lo sbarco di 28 persone difficilmente compromette l’operabilità di molti porti dell’Italia meridionale“.

Migranti, il terrificante racconto del naufrago: “Non ci considerano umani”

Nel frattempo è arrivato anche il racconto di uno dei naufraghi in questione. Si tratta di un 34enne, M.F., di origine siriana. “Ci sono molti gruppi criminali in Libia che imprigionano le persone e chiedono riscatti per liberarle, non ci considerano come esseri umani ma come merci. Due ore dopo la partenza la chiglia ha iniziato a creparsi. Abbiamo tutti temuto per la nostra vita. Non potevamo tornare indietro perché saremmo stati arrestati dalle milizie libiche. Ci avrebbero chiesto altri soldi per essere liberati“.

La testimonianza di un naufrago
Migranti (Ansa Foto) Notizie.com

Poi ha continuato dicendo: “Sapevano benissimo di mandarci su un gommone in pessime condizioni. Ci hanno detto che in 15 ore saremmo arrivati a terra, dopo 30 ore stavamo ancora navigando. La turbina del motore si era staccata ed affondata in mare. Eravamo certi che saremmo morti. La nostra vita per i libici conta poco“. Nel frattempo nell‘hotspot di Lampedusa la situazione è la seguente: questa mattina sono ospiti 152 persone. Tra questi 128 minori non accompagnati. Nel corso della mattinata non sono previsti trasferimenti.

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