Ue, Procaccini (FdI): “Vi svelo lo scenario possibile dopo il voto”

L’auspicio del partito di Giorgia Meloni è la ripetizione in Europa del modello italiano, ma potrebbe verificarsi anche uno scenario alternativo. Ovvero “una forma ibrida fatta da Popolari, Ecr e alcune delegazioni di Id e Renew Europe”, spiega il meloniano Nicola Procaccini, copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo. Dopo quella che nei giorni scorsi è parsa una chiusura, non sono scemate le possibilità di un’alleanza tra Conservatori e Popolari per la guida della futura commissione Ue.

“Le Europee non sono elezioni che prevedono una coalizione, la quale poi se vince governa e l’opposizione sta all’opposizione”, dice Procaccini. Mentre l’invito al commissario Gentiloni è di “lavorare per l’Italia e non per il Pd”.

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Nicola Procaccini durante conferenza stampa di Fratelli d’Italia ‘’Conservatorismo Verde. Idee e progetti per una ecologia di destra’’, Roma, 22 Aprile 2021. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Nicola Procaccini è il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo ed è anche rappresentato come la “voce” di Giorgia Meloni a Strasburgo, e la sua visione su quello che accade nella sede delle istituzioni comuni continentali è perciò inevitabilmente lucida e rivelatrice. “Le maggioranze si formano volta per volta e spesso non si formano tra gruppi ma tra delegazioni di partito”, spiega intervistato da Il Dubbio.

Le posizioni del centrodestra italiano in Europa e il possibile futuro che si prospetta

Da mesi mesi Meloni e Weber hanno cercato di dialogare per cercare convergenze tra Popolari e Ecr. “Tutto dipende dagli equilibri determinati dal voto del Parlamento europeo, che io credo si sposterà verso destra, e anche dalla composizione del Consiglio europeo, che è l’organismo politicamente più forte dell’Ue. Fortunatamente mi sembra che tutte le ultime elezioni nazionali stanno vedendo il centrodestra acquisire nuovi governi e il centrosinistra perdere o pareggiare, come accaduto in Spagna”, risponde l’eurodeputato.

Ma l’elezione si prospetta particolarmente sentita anche all’interno dei confini nazionali. “Ho la sensazione che da noi sarà un’elezione più partecipata e più sentita perché a pelle i cittadini percepiscono la possibilità per l’Italia di giocare una partita da protagonista grazie a Giorgia Meloni. Perché probabilmente Fdi sarà la delegazione con più parlamentari di tutto il Parlamento europeo e perché Meloni sta rappresentando un governo di centrodestra che affascina e che fa pensare a un modello esportabile anche fuori dai nostri confini”.

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(Ansa)

Poi la bordata sull’ex premier Gentiloni, accusato di non fare il bene dell’Italia ora che ricopre il ruolo di commissario europeo per gli affari economici e monetari nella Commissione von der Leyen. “È ovvio che i commissari europei lavorano per l’Ue, il problema è quando lavorano anche per un interesse di partito”, risponde. “Per noi è fondamentale che il commissario Gentiloni continui a fare, come ha fatto, il commissario non del Pd ma dell’Italia in seno all’Ue”. 

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