Caivano, il governo pensa a un “Action day” delle forze dell’ordine

A Caivano, dopo gli atti intimidatori che hanno avuto luogo nelle scorse notti, il governo prepara l’Action day di esercito e forze dell’ordine. La “Stesa” da parte di uomini incappucciati sui loro scooter in segno di sfida allo Stato porterà all’arrivo di più forze dell’ordine sul territorio. Il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco ha spiegato come intende muoversi ora il Governo davanti a fatti più volte definiti inaccettabili. 

“Credo che alcuni criminali abbiano reagito al fiato sul collo delle istituzioni su quell’area e sui loro affari”, ha detto Prisco intervistato dal quotidiano Il Tempo.

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(Ansa)

“Evidentemente si avverte aria di cambiamento e questo è il loro modo di provare a riaffermare la loro presenza sul territorio, ma il governo è determinato a non lasciarsi intimidire, sebbene per chi vive a Caivano questi fatti possano essere motivo di timore”, ha risposto il sottosegretario.

La visita della premier Giorgia Meloni che lunedì tornerà ancora a Caivano

In seguito alla visita della premier Giorgia Meloni nell’area di Caivano, dove ha incontrato il parroco don Patriciello, la dirigente scolastica e altre figure che operano nel territorio, l’attenzione resta estremamente alta. Caivano è diventato inoltre simbolo e perno di un’offensiva che il governo punta a lanciare su tutte le periferie italiane più in difficoltà, ragionando in ottica nazionale e non locale. Intanto, il ministro Piantedosi ha annunciato la propria partecipazione ad un nuovo Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica che si svolgerà venerdì prossimo, mentre il lunedì seguente Meloni tornerà di nuovo nel piccolo centro campano. 

“Nel frattempo sono state adottate alcune misure annunciate per restituire alla legalità quell’area: dopo lo stanziamento di 30 milioni per il recupero del centro sportivo Delphinia, teatro dello stupro di agosto, è stato approvato in tempi rapidissimi dal Consiglio dei ministri un pacchetto di misure urgenti per il contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile e la creazione di una struttura commissariale per la gestione delle risorse”, ha spiegato Prisco.

Cosa è stato fatto finora e quali i prossimi passi

Si parla dell’aumento del 20% del numero dei carabinieri in servizio alla compagnia comando del comune a nord di Napoli, insieme a più agenti al commissariato di polizia di Afragola e alla Guardia di finanza a Frattamaggiore. “Ci stiamo adoperando per rafforzare al massimo i presidi contro il degrado e per il contrasto alla criminalità in quell’area a nord di Napoli: sono arrivati in queste ore al Commissariato di Frattamaggiore 21 agenti di rinforzo, al Parco Verde di Caivano, da oggi una volante controllerà 24 ore al giorno il territorio e arriveranno a breve 20 militari in più dell’Arma. Si tratta di un incremento del 20% del personale perché allo stato sono 102 i carabinieri in servizio nella zona di Caivano. L’attività di polizia non si ferma ovviamente al solo presidio ma grazie alle competenze di investigazione permette un controllo più penetrante del territorio”, ha spiegato il sottosegretario.

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(Ansa)

Di fatto, oltre a Caivano restano però molte altre zone italiane ad alto rischio. “Il controllo delle aree degradate deve essere costante e va di pari passo con la lotta senza quartiere alle mafie, che deprimono i territori per usarli a proprio piacimento per i loro traffici, coinvolgendo in essi i giovani e condizionandone per sempre la vita, senza il sogno di un riscatto”, risponde. Su un possibile intervento dell’esercito, invece, la questione è complessa ma non impossibile. “Le Prefetture di Napoli e Caserta hanno già un programma di ‘Action day’, operazioni congiunte forze dell’ordine-Esercito nei comuni delle province di Napoli e Caserta ricadenti nella cosiddetta Terra dei Fuochi. Lo Stato non deve risparmiarsi quando si tratta di recuperare terreno alla criminalità, in Italia non dovranno esserci zone franche e siamo determinati ad usare ogni mezzo per restituire ai cittadini le loro città, senza distinzione tra centro e periferia”.

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