‘Scippo’ al Pd, il consiglio di Delrio alla Schlein: “Si faccia aiutare”

In merito allo “scippo” che ha visto come vittima e protagonista il Partito Democratico ha voluto esprimere il suo pensiero Graziano Delrio. Il senatore ne ha parlato alla “Repubblica”

Carlo Calenda fa la spesa nel Partito Democratico. Tanto da convincere ben 31 persone, la maggior parte amministratori dem della Liguria, a sposare il suo progetto. Tanto da rovinare i piani alla stessa Elly Schlein. Un duro colpo che non poteva assolutamente passare inosservato e che è stato accusato non poco dalla segretaria del partito. In merito a questa vicenda ha voluto esprimere un suo personale pensiero Graziano Delrio. Il senatore ne ha parlato in una intervista al quotidiano “La Repubblica“.

Intervista alla 'Repubblica'
Graziano Delrio (Ansa Foto) Notizie.com

Affrontando l’argomento degli addii al Pd (che non sono più un fatto isolato), il senatore trova la risposta: “Quando qualcuno se ne va bisogna sempre porsi delle domande, non rallegrarsi o pensare semplicemente che sta sbagliando. Certo è un errore abbandonare un grande partito popolare, che è l’unico strumento per fare le riforme e cambiare il Paese, ma credo anche che il gruppo dirigente debba interrogarsi sul perché di questi adii e quali sono gli antidoti“.

‘Scippo’ al Pd, Delrio: “Bisogna evitare che questi episodi continuino”

Delrio ha continuato dicendo: “Se c’è del disagio, occorre entrarci dentro e capire cosa si può fare per evitare che continui. La stessa segretaria penso si renda conto che per tenere insieme il Pd serve più ascolto dei territori, più attenzione alle diverse sensibilità e più capacità di mediazione positiva”.

Intervista alla 'Repubblica'
Graziano Delrio (Ansa Foto) Notizie.com

In conclusione si è voluto soffermare anche sull’elezione che ha visto trionfare la Schlein, ai danni di Stefano Bonaccini (che l’ha criticata pochi giorni fa): “La sua elezione nasce da un desiderio di cambiamento. E anche se io non l’ho votata credo che tutti dobbiamo aiutarla a riformare il partito e ad elaborare un progetto per il Paese. Ma ci si riesce solo se lo si fa insieme, capendo anche le ragioni degli altri e non dando l’idea che nel Pd si decide a colpi di maggioranza”.

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