Stipendi e busta paga, le novità a partire dal 2024: tutto quello che serve sapere a riguardo e le informazioni da conoscere
Ovviamente non potevano non mancare le novità in merito a uno degli argomenti più discussi e chiacchierati di questo ultimo periodo come quello relativo agli stipendi. Tutto questo grazie alla riforma fiscale e soprattutto alla Manovra del prossimo anno. Senza dimenticare, ovviamente, la conferma del taglio al cuneo fiscale. Quest’ultima voluta fortemente dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. In merito a quanto riguarda gli stipendi dei dipendenti dovrebbe salire anche per via dell’effetto delle novità che sono previste dalla riforma del Fisco.
A partire da oggi, fino alla fine dell’anno, l’esecutivo sarà impegnato nella definizione della “Legge di Bilancio“. Bisognerà solamente decidere se confermare (oppure no) il taglio al cuneo fiscale. A partire dal mese di luglio ricordiamo che è stato portato al 7% per redditi fino a 25mila euro. Senza dimenticare quelli al 6% per coloro che percepiscono fino a 35mila euro. In questo modo si va a comportare un aumento netto in busta paga di una cifra che oscilla tra i 70 ed i 100 euro fino al mese di dicembre.
Stipendi e busta paga, tutto quello che serve sapere per il 2024
Nel caso in cui si dovesse verificare, o meno, l’annullamento oppure la riduzione dell’iniziativa, allora gli stipendi tornerebbero a diminuire in maniera molto importante ed evidente. Anche se, a dire il vero, si tratta di una opzione che lo stesso governo non intende affatto prendere in considerazione per svariati motivi. Solo un aumento del potere di acquisto dei lavoratori può contribuire ad innescare una spirale positiva necessaria per una ripresa economica. Questo è quello che ha comunicato, direttamente dal proprio sito, ‘Money.it‘.

Novità che sono pronte ad arrivare anche sul fronte fiscale del prossimo anno. In primis quella che riguarda la riforma delle aliquote Irpef. La stessa che andrebbe a ridurre le trattenute fiscali. Le stesse che, ogni mese, vengono applicate sullo stipendio lordo dei lavoratori. Senza dimenticare anche quella della possibile detassazione della tredicesima, come i bonus produttività e degli straordinari.
Nel caso in cui si dovesse applicare tutto questo allora si andrebbe ad applicare una tassazione separata della mensilità aggiuntiva. Magari al 15% per alcuni redditi, ma fino ad un certo limite. Per ulteriori aggiornamenti o altro, però, non possiamo fare altro che attendere la prossima ‘Legge di Bilancio’.