Lucio Battisti, 25 anni senza il genio. Mogol: “Ci sono due segreti…”

Il “Poeta” ha parlato in esclusiva a Notizie.com nel giorno del 25esimo anniversario della scomparsa del grande Lucio: “Le nostre canzoni fanno parte ormai della cultura popolare, il nostro un binomio costruito sulla stima reciproca”

Sono passati venticinque anni: 9 settembre 1998, 9 settembre 2023. Venticinque anni dalla morte di Lucio Battisti: tanti pensieri, poche parole. Quelle che non sono mai mancate a Giulio Rapetti, per tutti Mogol: penna dolce e affilata, che trascende il tempo come le canzoni scritte per e insieme a uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana. Forse il più grande. Inutile fare la classifica tra gli dei.

Mogol Lucio Battisti
Mogol ha parlato a Notizie.com nel giorno del 25esimo anniversario della scomparsa di Lucio Battisti (Ansa Foto) – Notizie.com

Maestro Mogol, qual era il rapporto tra lei e Battisti? 

“Fondato sulla stima reciproca. Avevo una grande considerazione di Lucio come musicista-compositore, lui mi chiamava ‘il Poeta’ fin dai primi tempi. La fiducia reciproca è il binomio che ha permesso tutto ciò che è stato realizzato in musica e parole”.

Cosa ha lasciato Battisti alla musica italiana?

“Mi sembra evidente per tutti. Le canzoni che abbiamo scritto hanno avuto un successo incredibile e sono ancora attuali. Quando faccio le serate vengono cantate da tutti. Ormai fanno parte della cultura popolare”.

Giulio Mogol e Lucio Battisti
Una foto romantica di Giulio Mogol e Lucio Battisti (Ansa Foto) – Notizie.com

Come hanno fatto i brani a resistere al tempo che scorre? 

“Alla gente piace tutto quello che è vivo e attuale. Prima di queste canzoni, se ne cantavano giusto un paio. Ora molte di più. Il repertorio è ampio, è un fenomeno positivo. I brani hanno resistito al tempo perché appartengono alla vita, e non è cambiata molto nella sua essenza. Trent’anni fa, adesso, tra trent’anni. I sentimenti sono gli stessi: l’amore, la rabbia, l’antipatia. L’importante è interpretarle nel modo autentico, che le canzoni non vengano fatte solo per avere successo”.

C’è un segreto nella scrittura di Mogol e nella musica di Battisti?

“I segreti sono due. Il primo: le parole devono rappresentare ciò che esprime la musica, devono avere lo stesso significato. Io mi preoccupo di dire quello che dice la musica, il testo me lo suggerisce lei. Il secondo: bisogna essere aderenti a un discorso vitale, non fare le cose soltanto per piacere. Il discorso è semplice: anche chi non ha cultura ha l’istinto di capire se le parole e la musica siano vitali o meno”.

Lucio Battisti
Lucio Battisti è scomparso il 9 settembre 1998 (Ansa Foto) – Notizie.com

La canzone preferita scritta per Battisti?

“Difficile sceglierne una, non posso. Come faccio a decidere? Hanno tutte un senso profondo. La cosa bella è che ancora adesso vengono cantate dai giovani. La prova della sopravvivenza è la cosa più importante per una canzone”.

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