Riforme, tutto sul premierato: Silvestri svela il suo pensiero

Riforme, Gaetano Silvestri svela il suo pensiero in merito al premierato: lo ha fatto in una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa”

Uno degli argomenti principali, di questo ultimo periodo, nell’ambito della politica non può che essere quello relativo al premierato. Un tema che è stato affrontato, ovviamente, molto dal centrodestra e dagli esponenti del governo fino ad arrivare all’opposizione. In molti stanno esponendo la proprie idea in merito. C’è chi è favorevole, chi è assolutamente contrario e chi, invece, ha mostrato più di un dubbio a riguardo. Tra coloro che hanno voluto esprimere un proprio pensiero c’è anche l’uomo inquadrato in foto.

Intervista al quotidiano "La Stampa"
Il costituzionalista Gaetano Silvestri (Ansa Foto) Notizie.com

Si tratta di Gaetano Silvestri che ha rilasciato delle importanti dichiarazioni in una intervista alla ‘Stampa‘. Al noto quotidiano italiano, infatti, ha precisato qual è la sua idea in merito al premierato. Nel caso in cui si dovesse attuare il noto costituzionalista non ha assolutamente dubbi e fa sapere: “In questo modo andremmo incontro a due possibili scenari, entrambi pessimi da una parte il rischio di un  irrigidimento autoritario, dall’altro quello di uno scontro istituzionale permanente”.

Riforme, Silvestri sul premierato: “La stabilità dipende da molti fattori”

Non effettua un passo indietro e non cambia la sua idea di una virgola Silvestri. Il già presidente della Corte costituzionale ha svelato ancora il suo pensiero in merito all’argomento delle riforme istituzionali. Uno dei temi principali da parte del governo guidato dalla premier, Giorgia Meloni. Tanto è vero che stanno lavorando da tempo su questo argomento.

Intervista al quotidiano "La Stampa"
Il costituzionalista Gaetano Silvestri (Ansa Foto) Notizie.com

Per avere una “stabilità” Silvestri ha svelato il proprio pensiero. Anzi, quali sono le sue “ricette” a riguardo: “Credo che dipenda da altri fattori allo stesso tempo molto importanti. In primis bisogna partire dall’autorevolezza e dalla capacità di sintesi del premier, che è già dotato di poteri non indifferenti dall’articolo 95 della Costituzione. Poi dall’omogeneità della maggioranza che sostiene il governo e dalla condivisione di obiettivi comuni”.

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