“A gettone guadagno più di un primario”, la confessione di un dottore

La rivelazione di un dottore a “gettone” in una intervista al quotidiano “La Repubblica” che guadagna molto più di un primario 

Si chiama Giovanni Sella, ha 46 anni ed è un medico. Gettonista. Meglio precisarlo visto che le sue entrate sono decisamente maggiori rispetto ad altri suoi colleghi che lavorano in Pronto Soccorso. Dopo il decreto in vigore (verso la fine del mese di maggio) non ha visto dei grandi cambiamenti. L’obiettivo del ministero della Salute è quello di fermare questo fenomeno. Alla ‘Repubblica’  ha raccontato un po’ la sua vita, le sue esperienze lavorative e molto altro ancora.

La confessione di un medico a gettoni
Medico (Pixabay Foto) Notizie.com

Nel 2002 ho fatto il corso per l’emergenza e per diventare medico di base. Ho lavorato al 118 di Ravenna per 10 anni. Poi ho fatto il medico di famiglia per un paio di anni, ma ho mollato perché non mi piaceva. Nel 2020, con il Covid, una cooperativa mi ha offerto un lavoro. Da lì è iniziata la mia vita da ‘gettonista’. Sono stato al p.s di Lugo di Ravenna, Marche, Pesaro, Fano e Cortina d’Ampezzo. Pagano molto bene, anche 100 euro l’ora“.

Giovanni Sella, la vita da un medico “gettonista”: “Guadagno oltre 150mila lordi l’anno”

A Cortina ci trascorre una settimana al mese. Anche in inverno. Si organizza con i turni da 6 o 12 ore. La notte lavora, la mattina va a sciare. L’atmosfera lavorativa gli piace. Poi ci tiene a precisare: “La richiesta di gettonisti è altissima, continuo a ricevere proposte, ma preferisco selezionare gli ospedali dove so che posso stancarmi meno“. Poi arriva la parte che tutti attendevano: quanto percepisce l’anno. “Vado oltre i 150 lordi l’anno. Ma bisogna considerare che faccio tantissime ore e che mi devo spostare, oltre a pagare assicurazione e previdenza. Ho le tante spese dei liberi professionisti”.

La confessione di un medico a gettoni
Giovanni Sella (Foto Facebook) Notizie.com
Una vita che non lo annoia mai. Su un possibile ritorno nel sistema pubblico precisa: “Vedremo, adesso faccio un’altra attività difficilmente compatibile con il lavoro in ospedale. Seguo come medico gare ciclistiche, motociclistiche e automobilistiche“. In conclusione si sofferma sulle leggi contro i medici a gettone: “Non credo accadrà, i p.s campano grazie a noi. Ne approfitto di un sistema che paga poco i dipendenti e tanto quelli come me. Se finisce tutto posso sempre rientrare in azienda. Mi hanno offerto anche un indeterminato a Ravenna, altrimenti posso riaprire l’ambulatorio come medico di famiglia“.
Gestione cookie