Salario minimo, si va verso l’incontro: le proposte da parte dell’opposizione e le scelte pronte ad essere attuate dal governo. Gli ultimi aggiornamenti a riguardo
In questo ultimo periodo, in tema politica, uno degli argomenti che sta facendo decisamente discutere non può che essere quello relativo al salario minimo. Così come non è affatto un mistero che sia diventato oggetto, di diverse proposte di legge, che sono state presentate in Parlamento. In merito a ciò le forze di opposizione (tranne Italia Viva di Matteo Renzi) hanno presentato alla Camera un testo unitario. Anche se, allo stesso tempo, la maggioranza di centrodestra ha fatto sentire le proprie ragioni non condividendo affatto le loro idee. Tanto da presentare un emendamento soppressivo dell’intera proposta di legge.
Successivamente non si è fatta assolutamente attendere la proposta di legge da parte della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ed è per questo motivo che la maggioranza ha proposto di discuterne in Aula per vari motivi. Il primo per approvare una questione sospensiva di due mesi, per rinviare l’esame a dopo l’estate. Ed è andata esattamente così. Un incontro, quello con le opposizioni, che si terrà venerdì 11 agosto. Un incontro in cui (a meno di clamorosi colpi di scena) non parteciperà proprio Matteo Renzi che lo ha spiegato in una intervista rilasciata al quotidiano “Il Foglio“. Cosa prevede il testo delle opposizioni sul salario minimo? Scopriamolo insieme.
Salario minimo, dalla proposta delle opposizioni alle idee del governo
Nel mese di luglio i partiti di minoranza avevano presentato, all’inizio della legislatura, una propria proposta. Ovvero quella dai 10 euro lordi di Avs ai 9,5 del Pd al lordo degli oneri contributivi e previdenziali, fino ai 9 euro lordi includendo per il calcolo anche la 13ma. Un testo che porta la firma del leader del M5S, Giuseppe Conte. Firmato da tutti i numeri uno dei partiti dell’opposizione. Tutti, tranne Renzi. La proposta di quest’ultimo, infatti, prevede che il livello del salario minimo orario non debba essere stabilito dalla legge ma da una commissione di esperti.

La premier, però, si è detta non favorevole alla fissazione per legge di una soglia minima. Nel mese di luglio, però, ha mostrato le prime aperture con le opposizioni cercando di venire incontro affinché venga trovata una soluzione per “quei lavoratori e per quei contratti che non sono coperti senza però rischiare di abbassare i diritti di quelli che un contratto ce l’hanno“. Fratelli d’Italia è sulla linea del governo. Forza Italia ha presentato una sua proposta di legge (adeguamento di tutti i salari non coperti da contratto collettivo). Mentre la Lega condivide la linea delle altre forze di maggioranza.