Il politologo Orsina: “Meloni troppo forte, perciò la attaccano”

La forza della premier Meloni, che stando alle rilevazioni demoscopiche continua a crescere negli indici di gradimento da parte della popolazione italiana, starebbe nella sua capacità di muoversi bene nei “terreni che contano”. Ma anche per la debolezza congenita che caratterizza tanto gli alleati quanto gli avversari. Parola del politologo Giovanni Orsina. 

Il direttore della Luiss School of Government spiega così che “scivolate come quella di De Angelis stridono”. Per questo, conclude, “Meloni deve trovare il modo di disinnescare una volta per tutte la bomba politica delle sue origini”.

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(Ansa)

In tutto ciò, per il politologo gli scenari che potrebbero aprirsi nella politica italiana sono diversi, e alcuni di questi sono certamente inattesi. Ad esempio, spiega Orsina, un calo di consensi di Forza Italia, al seguito della morte del suo fondatore e leader storico Silvio Berlusconi, farebbe aprire uno spazio politico al centro, per il quale l’ex segretario del Pd Matteo Renzi si posizionerebbe subito in prima fila con l’intenzione di raccogliere in voti in libera uscita.

Gli spiragli politici al centro che potrebbero aprirsi in autunno

Se Forza Italia va in crisi di consensi e si aprono degli spazi politici, Renzi cercherà senz’altro di approfittarne“, dice Orsinam guardando però con incertezza al prossimo autunno. “Se Forza Italia dovesse scendere attorno al 5 per cento, si avvicinerebbe pericolosamente alla soglia delle Europee e a quel punto potrebbero aprirsi degli spazi. Nel partito, ma anche al di fuori di esso”.

Meloni invece gode di un vento assolutamente favorevole, ed su questa scia che si innescano le continue polemiche a cui si assistono nei quotidiani ogni giorno. “In Italia se sei troppo forte ti saltano tutti addosso, ma quelli che le saltano addosso adesso sono talmente deboli da non rappresentare un pericolo serio“.

Il caso De Angelis e cosa dovrebbe fare ora Meloni

Tuttavia, per quanto riguarda invece lo spinoso caso De Angelis, le opinioni del politologo sono certamente più moderate della vulgata mainstream. “Non bisogna essere neofascisti per avere dei dubbi su questa sentenza, basta essere liberali”, risponde Orsina. “In una liberaldemocrazia chi ha dubbi deve poterli esprimere. Altro che negazionismo“. Ma al centro della questione non c’è l’evento singolo in sé, o anche “la cagnara politica” che se ne è generata, ma il background complessivo.

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(Ansa)

“Le origini politiche di Meloni sono il terreno sul quale l’opposizione riesce più spesso a metterla in difficoltà. E lei è sempre un passo indietro, sempre sulla difensiva”. Per questo, è la conclusione di Orsina, la premier dovrebbe trovare il modo di affrontare e “disinnescare” quella che si presenta continuamente come una situazione esplosiva, legata alla storia del suo partito. “Non si tratta di rinnegarle, quelle origini, ma di superarle. Di consegnarle alla storia“.

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