Carburanti, Fegica a Notizie.com: “Il rincaro continua, il governo agisca e non dia la colpa ai benzinai”

Dal primo agosto ad oggi il Ministero ha comunicato i prezzi di benzina e gasolio per permettere ai gestori delle pompe di esporre i prezzi medi. 

“Mediamente il prezzo del gasolio è aumentato di 0,041 euro al litro su rete ordinaria e 0,036 euro al litro su rete autostradale. Mentre quello della benzina è aumentato di 0,017 euro al litro su entrambe le viabilità”. Lo dichiara Roberto De Vincenzo, presidente nazione di Fegica: “Se il buongiorno si vede dal mattino, allora il cartello del prezzo medio rischia di non essere la panacea di tutti i mali annunciata dal ministro Urso”. 

"Il cartello del prezzo medio rischia di non essere la panacea di tutti i mali annunciata dal ministro Urso"
“Il cartello del prezzo medio rischia di non essere la panacea di tutti i mali annunciata dal ministro Urso” (Ansa Foto) – notizie.com

I sindacati hanno sempre espresso perplessità sull’esposizione del prezzo medio, ritenendo che non fosse utile, da solo, a garantire la trasparenza dei prezzi dei carburanti e fermare la speculazione. “Naturalmente ora il ministro Urso potrà provare ad assolvere il cartello del prezzo media accusando le fibrillazioni dei mercati internazionali, la salita del Brent o del Platt’s o magari prendersela con gli speculatori dei Paesi produttori. E per la prima volta si avvicinerebbe alla realtà”. 

Mostrano sempre più la corda i tentativi improvvidi di accusare i benzinai e persino di scaricare tutta la responsabilità sugli automobilisti, che adesso avrebbero il compito, secondo il ministro, di far rispettare i loro diritti “denunciando i benzinai alla Guardia di Finanza”. La morale anche di quest’altra piccola storia di mezza estate è che questo come ogni altro governo deve assumere la responsabilità di governare con serietà e non spacciare scorciatoie senza uscita per soluzioni di sistema”. 

Zavalloni: “Servono modifiche strutturali nel settore”

Ai microfoni di Notizie.com, il segretario nazionale di Fegica Alessandro Zavalloni dichiara che uno dei modi per abbassare i prezzi potrebbe essere razionalizzare e regolamentare il settore dei carburanti in Italia. “Nel nostro Paese c’è da agire sul settore con modifiche strutturali. Abbiamo una rete vetusta sia sotto il profilo del numero – 21mila impianti sono troppi – sia  sotto il profilo di una razionalizzazione della rete per renderla più efficiente attraverso un ammodernamento”. 

Carburanti, Fegica a Notizie.com: "Il rincaro continua, il governo agisca e non dia la colpa ai benzinai"
Carburanti, Fegica a Notizie.com: “Il rincaro continua, il governo agisca e non dia la colpa ai benzinai” (Screenshot di Youtube) – notizie.com

Una rete più efficiente abbasserebbe i costi fissi e permetterebbe controlli più capillari da parte delle forze dell’ordine, mirati a sconfiggere l’evasione di Iva e accise. “Avere una rete più efficiente abbasserebbe i costi fissi – ritiene Zavalloni – Questo potrebbe produrre effetti positivi sull’andamento dei prezzi. L’altro elemento è quello dell’illegalità. Procure e Guardia di Finanza dichiarano che ogni anno il settore subisce circa 13 miliardi di perdite in termini di accise e Iva. Ciò in parte è dovuto proprio al numero alto di punti vendita che impedisce di avere un controllo effettivo. Il governo deve intervenire per recuperare efficienza ne controlli e per mettere in campo un piano regolatorio certo. In questi ultimi vent’anni sono state adottate linee di liberalizzazione che nei fatti hanno deregolamentato il settore. Con 13 miliardi in più nelle casse dello Stato, si potrebbe abbassare la quota delle accise. Questi due settori di intervento possono agire sulla dinamica del prezzo”. 

“Esporre il cartello non è servito a controllare i prezzi”

Pompa di benzina
Pompa di benzina (Pexels.com) – notizie.com

Durante la riunione al Ministero dell’Ambiente della settimana passata, i sindacati hanno portato sul tavolo queste proposte: “Lo facciamo da molti anni, lo abbiamo fatto anche con i precedenti governi”. 

D’accordo con il presidente De Vincenzo, anche Zavalloni ritiene che esporre il cartello dei prezzi non sia servito a controllarli: “L’andamento dei prezzi della prima settimana dà una chiara dimostrazione che essi continuano ad aumentare, nonostante l’esposizione dei cartelli. In sette giorni sono aumentati per sette volte consecutive. Quindi le ipotesi di speculazione e l’idea che esporre i prezzi medi nazionali e regionali avrebbe garantito la trasparenza e controllato gli innalzamenti, si sono rivelate del tutto fasulle. La verità è che l’andamento dei prezzi dipende da ben altro e non da quello che fanno i benzinai. Abbiamo avuto tutti la dimostrazione che le speculazioni di questi mesi sulla nostra categoria non sono in linea con la realtà dei fatti. I prezzi si muovono indipendentemente e per altre ragioni, che vanno dalle speculazioni internazionali alle dinamiche di mercato interno: il governo dovrebbe agire su questo, e non scaricare la colpa sui benzinai”. 

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