In merito alla vicenda riguardante la strage di Bologna, il sindaco della città felsinea Matteo Lepore ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Repubblica” dove ha attaccato pesantemente la destra
Non si tratterebbe affatto della prima volta che si verifica un attacco del genere, nei confronti della destra, ma in questa occasione Matteo Lepore ci è andato giù davvero in maniera pesante. Lo ha ribadito in una intervista al quotidiano “La Repubblica” dove l’argomento principale è quello relativo alla strage di Bologna dove continuano ad esserci polemiche. Soprattutto dopo le ultime dichiarazioni da parte di personaggi della politica (in particolar modo quelli di destra). In particolar modo in merito alle ultime affermazioni da parte di Marcello De Angelis (responsabile della Comunicazione della regione Lazio), giudicate inquietanti da buona parte dell’opposizione.
In merito a ciò proprio il personaggio politico inquadrato in foto ha voluto esprimere il suo pensiero. Parlando, appunto, del tema che ha colpito la sua città 43 anni fa e che ha provocato purtroppo 85 vittime tra uomini, donne e bambini. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni a riguardo: “Qualcuno ha paura della sentenza sui mandanti della strage di Bologna del 2 Agosto 1980? Io ho due ipotesi. O una parte del governo guidato da FdI non può prendere le distanze da dichiarazioni negazioniste come quelle di Marcello De Angelis, oppure non vuole. Entrambe le ipotesi sono inquietanti“.
Strage Bologna, Lepore: “Preoccupa questo governo di destra”
Una intervista che è continuata in questo modo: “Addirittura nelle dichiarazioni ufficiali si parla di ‘arrivare alla piena verità’. C’è una inquietante ambiguità di fondo. Come se ci fosse un’altra verità chiusa dentro le menti della destra più nera. Preoccupa che ci sia una destra di governo che sembra alludere al fatto di conoscere un’altra verità rispetto a quella accertata della magistratura, che attesta la matrice neofascista di quella strage”.
Il primo cittadino emiliano ha continuato dicendo: “Il tutto proprio in concomitanza con l’uscita delle motivazioni della sentenza sui mandanti, che ha accertato che l’attentato fu voluto da Licio Gelli e da una rete ampia e oscura di persone che facevano parte della loggia massonica P2”. In conclusione ammette: “Già da un paio di gironi stiamo assistendo a delle dichiarazioni che alludono a un’altra verità. Anche da parte di alte cariche dello Stato. C’è la proposta di istituire una commissione d’inchiesta sulla violenza politica in Italia tra gli anni ’70 e ’80 nel nostro Paese”.