Caldo record, Francesca Re David (Cgil) a Notizie.com: “Va posto un vincolo, non devi poter lavorare”

Lunedì previsto un secondo incontro tra la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, associazioni datoriali e sindacati, nel tentativo di trovare soluzioni per far fronte all’emergenza caldo che impatta sul mondo del lavoro. Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil, a Notizie.com: “Va posto un vincolo, con temperature tanto elevate ed estreme non devi poter lavorare”

Riteniamo sia indispensabile fronteggiare l’emergenza con interventi immediatamente operativi e contemporaneamente è fondamentale individuare delle misure strutturali perché il riscaldamento climatico non è un evento eccezionale”.

Francesca Re David, Cgil a Notizie.com
Francesca Re David, Cgil a Notizie.com, foto Notizie.com

Così la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David al termine dell’incontro avvenuto ieri  con la ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone, su salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori alla luce delle temperature elevate. Per il prossimo lunedì è atteso un secondo, e si spera decisorio round, sul tema. Fare bene, fare in fretta, sapere affrontare l’emergenza e capire come programmare interventi strutturati a partire già dal mese di settembre. Questo l’obiettivo dei sindacati, questo soprattutto della Cgil, che ritiene la proposta di applicazione di uno smart working emergenziale (idea della ministra Calderone) fuori tema. “I problemi i lavoratori ora come ora ce li hanno fuori dagli uffici e non dentro”.

Dell’incontro di ieri, delle proposte sul tavolo, delle richieste e delle attese ne abbiamo parlato in esclusiva proprio con Francesca Re David, segretaria confederale Cgil. 

Caldo record, Francesca Re David (Cgil) a Notizie.com: “Va posto un vincolo, non devi poter lavorare”

Francesca Re David a Notizie.com
Francesca Re David, Cgil a Notizie.com

Segretaria, Caronte purtroppo la prossima settimana ci concederà il bis. Le temperature la prossima settimana al centro-sud saranno ancora roventi. E proprio al prossimo lunedì è stato riaggiornato il tavolo tra la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, le associazioni datoriali e voi  sindacati, nel tentativo di trovare soluzioni per far fronte all’emergenza caldo che impatta sul mondo del lavoro. Qual è il nodo da sciogliere? Qual è il tema vero?

“Il tema vero, mi sembra evidente sta nell’urgenza. La piena emergenza è che 4 persone sono morte nei giorni scorsi sui luoghi di lavoro , a causa di colpi di lavoro. Pensiamo solo a quanto sia insopportabile il caldo in fabbrica in questi giorni. Oppure negli asili nido, nei capannoni industriali. Con la mente dobbiamo stare su quei lavoratori occupati all’esterno, gli agricoli, gli edili, i rider. L’emergenza va affrontata ora, e contemporaneamente va messo sul tavolo il tema della strutturalità: siamo nel bel bezzo di un oggettivo cambiamento climatico, e i datori di lavoro devono adeguarsi. Apportare modifiche e per questo ne dobbiamo parlare in maniera pragmatica già da settembre”. 

Cosa è merso dall’incontro di ieri e quali sono le difficoltà nell’affrontare e provare a risolvere questi temi, il primo in particolare?

“L’incontro con la ministra era teso ad una risoluzione immediata. La cassa integrazione specifica ha un faticoso meccanismo di riconoscimento; dunque va snellita la procedura, va semplificato l’aspetto burocratico…soprattutto per gli edili…Ne va ampliato l’utilizzo per gli agricoltori o per i rider che hanno un lavoro subordinato…Creme solari ed acqua devono essere compresi e carico del datore di lavoro. Poi andrà ragionato su elementi di prospettiva, come sta già facendo l’Inail, che sta predisponendo un atto che però non sarà pronto prima di un anno”.

La proposta della ministra Calderone di uno smart working emergenziale, non vi trova ovviamente d’ accordo. Giusto?

“Non ci sembra un punto significativo dal quale partire. Di buono c’è che la ministra Calderone abbia risposto in maniera rapita alla sollecitazione di noi sindacati, ora però pensiamo a lunedì quando ci auguriamo si arrivi con delle risposte e delle soluzioni. Faccio un esempio, pensiamo al ricorso eventuale in queste giornate alla cassa integrazione per gli edili senza consumare giornate. Questa ha un costo, a carico dello stato e quindi va capito se lo faranno, se possono sostenerlo. Ma io dico pure che, se il tavolo porta decisioni bene. Altrimenti questi incontri, con tantissime persone dove si parla solo per pochi minuti,  non producono effetti. Il resto poi è propaganda. L’urgenza è tale per definizione. Cosa si fa nelle aziende per affrontare l’emergenza caldo? Cosa può appunto essere sostenuto?

Cosa dovrebbe essere previsto e invece non lo è? 

“Spostamenti di luoghi di lavoro, pause, punti d’ombra, rifornimento continuo di acqua, sorveglianza sanitaria che non può essere uguale tra uomo e donna e tra uomini di anagrafe diversa. E poi ci sono vincoli. In certe condizioni meteo e di caldo non puoi lavorare”.

Avete un’idea di temperatura tollerata, una soglia oltre la quale non si debba lavorare?

“Non sono un tecnico e il problema non è il grado in più o il grado in meno. Perchè la questione seria è che le aziende non fermano la produzione. Ecco perchè va posto un vincolo. Il clima è cambiato e le aziende appunto devono, parlando di prospettiva, poter contare e dover contare su fondi (come quelli del Pnrr) che vengano usati anche per fronteggiare e prevenire tali emergenze. 

E con le posizioni complottiste come la mettiamo? 

“Al tavolo di ieri mi ha colpito il fatto che non ve ne fossero…nonostante ci siano state esternazioni in tal senso in queste settimane. Saranno rimaste fuori dai Palazzi!”

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