Atleta Olimpica violentata a Roma: richiesta di rinvio a giudizio per tre calciatori

La ragazza venne palpeggiata nelle parti intime dai tre uomini che la violentarono dopo essersi avvicinati con la scusa di un selfie. Le carte sono in mano al gup che dovrà decidere cosa fare

Questa storia ha dell’incredibile. Incredibile non solo perché la protagonista è una nota atleta azzurra plurimedagliata alle olimpiadi ma anche se non soprattutto per le modalità assurde con cui questi tre ragazzi hanno abusato di lei. Oggi dopo più di un anno dai fatti le indagini sono terminate con la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm.

Atleta olimpica violentata a Roma
Atleta olimpica violentata a Roma (ANSA) – Notizie.com

Ad essere indagati per violenza sessuale di gruppo sono tre calciatori dilettanti di origine sarda: Erminio Coni di 38 anni, Andrea Finotto che 38 anni li compie oggi ed è stato tesserato in un circolo ricreativo di Arborea, e Alessio Costella che ha 36 anni e gioca come difensore nello stesso club di Terralba dove militava anche Coni. I tre sono molto noti nella zona della provincia di Oristano, non solo per i loro trascorsi sul rettangolo verde, ma anche perché Costella è il figlio dell’ex sindaco di Arborea e proviene da una famiglia decisamente benestante. L’identità della campionessa azzurra invece verrà tenuta segreta per garantirle quel poco di privacy che merita specialmente dopo quanto ha subito.

La scusa di un selfie per accerchiarla e palpeggiarla

Il caso trae origine da quanto accaduto nella serata del 6 febbraio 2022. Siamo a Roma nel quartiere Trastevere noto a tutti per la sua movida, per la precisione in un famoso locale alle spalle di piazza Trilussa. Qui si trovano la campionessa e quelli che poi risulteranno essere i suoi aggressori. La ragazza sta passando una serata con gli amici quando viene notata dai tre che con la scusa di averla riconosciuta le chiedono di scattare un selfie insieme. La ragazza accetta ignara di quanto le sta per accadere. Al momento della foto i tre la stringono a cerchio e le infilano le mani dentro i pantaloni palpeggiandola.

Il caso
Il caso (ANSA) – Notizie.com

L’atleta rimane pietrificata riuscendo solo dopo qualche istante a raggiungere gli amici ai quali comunica quanto appena accaduto. Da qui nasce un parapiglia sedato solo dall’intervento dei carabinieri chiamati dal proprietario del locale. La ragazza in un primo momento sceglie di non sporgere denuncia ma qualche settimana dopo, il 21 febbraio, ritorna sui suoi passi decidendo di sporre denuncia-querela. Le indagini portate avanti dalla Procura di Roma si sono concluse come accennato con la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm. Ora starà al giudice dell’udienza preliminare valutare se rinviare a giudizio i tre con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, un reato punibile con la reclusione da 8 a 14 anni di reclusione, oppure archiviare il tutto.

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