Giulia Tramontano, le bugie venute a galla del fidanzato-killer

Omicidio Giulia Tramontano, le bugie che sono venute a galla e raccontate dal fidanzato-killer, Alessandro Impagnatiello. Le stesse che non hanno mai convinto del tutto gli investigatori

Alla fine il cerchio attorno al killer si è stretto sempre di più. Fino a quando non ha confessato di aver ucciso la sua fidanzata. La futura mamma che, tra due mesi, avrebbe dato alla luce il piccolo Thiago. Un mondo che, quest’ultimo, non potrà mai conoscere. Giulia Tramontano non è mai scappata. Giulia Tramontano è stata uccisa dall’uomo che credeva di amare. E che invece le ha inflitto tre coltellate fatali a lei ed al suo piccolo in grembo. Alessandro Impagnatiello ha reagito così perché  “stressato” da questa situazione che si era creata. La stessa che, appunto, aveva creato lui. Con la collega italo-inglese da cui aveva avuto una relazione ed anche la possibilità di diventare padre (gravidanza interrotta nel mese di gennaio).

Le bugie smascherate dagli investigatori da parte di Alessandro Impagnatiello
Alessandro Impagnatiello (Ansa Foto) Notizie.com

Poi la scoperta del tradimento da parte di Giulia che, poche ore prima di morire, aveva avuto un incontro con la collega del barman. Anzi, l’incontro è andato più che bene tanto è vero che si inviano anche messaggi subito dopo. Poi, tra le 19 e le 20:30 di sabato 27 maggio, Giulia ha una discussione con il fidanzato che la uccide. Una serie di scuse, bugie e molto altro quelle rivelate dall’assassino agli investigatori. Gli stessi che, però, non hanno mai creduto del tutto alle sue versioni, Semplicemente per il fatto che non combaciavano e che, allo stesso tempo, difficilmente una donna al settimo mese di gravidanza poteva scappare nelle sue condizioni.

Giulia Tramontano, le bugie di Impagnatiello smascherate dagli investigatori

Le bugie e le contraddizioni di Impagnatiello sono tante. In pochissimo tempo i suoi alibi e scuse sono spazzate via in un niente, fino a quando non è crollato ed ha confessato l’omicidio. Fin da subito gli inquirenti avevano capito che il barman non stesse raccontando la verità. Le sue versioni non combaciavano affatto. In questa vicenda un ruolo fondamentale l’ha avuto la collega del 30enne che, come riportato in precedenza, poco prima aveva incontrato Giulia. L’elenco di bugie inizia con la denuncia della scomparsa di Giulia avvenuta il giorno dopo, domenica 28 maggio. I carabinieri di Rho giungono nella loro abitazione per cercare di capire cosa abbia potuto portare la donna in questa sua “fuga”. Nell’interrogatorio ha ammesso di avere una cantina e non un garage.

Le bugie smascherate dagli investigatori da parte di Alessandro Impagnatiello
Giulia Tramontano (Ansa Foto) Notizie.com

La stessa che è stata visitata. Sull’odore di benzina, che arrivava dal bagagliaio della sua auto, ha fatto sapere che era dovuto ad una perdita di una bottiglia che aveva riempito per fare un rabbocco alla sua motocicletta poi rottamata. Sui guanti di lattice blu notati dagli investigatori, ha fatto sapere di averli comprati per lavare i piatti a mano dopo che la lavastoviglie era guasta. Non solo: la discussione avvenuta tra lui e Giulia, quel terribile sabato, era avvenuta in maniera pacifica dopo che aveva scoperto del tradimento. Tanto è vero che a mezzanotte la donna sarebbe andata a comprare delle sigarette. Ed invece lui era andato a Milano a casa di un pusher dove si è intrattenuto qualche ora a fumare marijuana, fornendo un indirizzo inesistente.

Nella confessione finale ammette di aver provato a brucare il corpo. Dopo che si era impossessato del cellulare della vittima e inviato messaggi ai familiari ed amici facendo credere che si era allontanata da casa. Alle continue domande su dove si trovasse la ragazza, il barman cambia versione: prima aveva detto che stava dormendo nella loro camera, poi che si era trasferita da un’amica. Quando si era presentato fuori l’abitazione della collega continuava a dire che Giulia era “bipolare” e che il figlio che aspettava non era suo. Con tanto di Dna falso per rassicurarla che il bimbo in arrivo non era suo. In conclusione quella dell’accoltellamento: ovvero che Giulia si sarebbe ferita inavvertitamente a un braccio e non al collo perché voleva morire. Da capire se ha agito da solo oppure no.

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