Russia, la minaccia di Medvedev sul conflitto ed il messaggio agli USA

Dalla Russia non si è fatta assolutamente attendere l’ennesima minaccia che porta la firma di Dmitry Medvedev. Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo ha parlato anche della situazione presidenziale negli USA

La minaccia di Medvedev sul conflitto
Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev (Ansa Foto) Notizie.com

Altre dichiarazioni, con toni molto duri, arrivano dalla Russia. Anche se, per la precisione, dal Vietnam dove ha fatto visita nelle ultime ore. Sono quelle che portano la firma di Dmitry Medvedev. L’attuale vicepresidente del Consiglio di Sicurezza si è voluto soffermare, ancora una volta, sulla possibile durata del conflitto in Ucraina. La stessa che, a quanto pare, secondo lui potrebbe durare anche per decenni. Sempre nel caso in cui non riescano ad eliminare l’essenza del “governo neonazista“. Dichiarazioni che sono state riportate dall’agenzia di stampa russa ‘Tass‘.

Per Medvedev non ci sono dubbi: “È una nuova realtà, nuove condizioni di vita“. Quando gli è stato chiesto se nel caso in cui il regime di Kiev dovesse rimanere al potere, la risposta non si è fatta attendere: “A questo punto ci saranno, diciamo, tre anni di tregua, due anni di conflitto e poi tutto ricomincerà” Poi ha aggiunto nuovamente: “L’essenza stessa del governo neonazista di Kiev deve essere eliminata“.

Russia, non solo conflitto: Medvedev si sofferma anche sulle presidenziali in USA

La minaccia di Medvedev sul conflitto
Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev (Ansa Foto) Notizie.com

Medvedev non si è solamente soffermato a parlare del conflitto in Ucraina, ma anche di un altro argomento. Direttamente dal Vietnam ha risposto anche a qualche domanda che riguardano gli Stati Uniti D’America. In particolar modo le presidenziali che si verificheranno a partire dal prossimo anno, dove Joe Biden se la vedrà con la ricandidatura di Donald Trump e della possibile sorpresa italo-americana Ron DeSantis.

Non sono mancate le offese nei confronti dell’attuale numero uno degli USA da parte del vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo: “L’unica cosa che conta per Mosca è che gli elettori statunitensi non scelgano nel 2024 un presidente affetto da “demenza“. Un giornalista, in conclusione, gli ha chiesto anche quale nome preferisse come nuovo presidente USA: “Storicamente è sempre stato più facile. Per il Cremlino “lavorare” con presidenti del “partito repubblicano“.

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