Pnrr, Tronchetti Provera: “La Meloni non perda l’occasione”

In merito alla questione del Pnrr (e non solo), l’amministratore delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Stampa”

Intervista a 'La Stampa'
L’amministratore delegato di Pirelli, Marco Tronchetti Provera (Ansa Foto) Notizie.com

Sulla questione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è intervenuto Marco Tronchetti Provera. L’attuale amministratore delegato della Pirelli ha rilasciato delle importanti dichiarazioni in una intervista al quotidiano “La Stampa“. Una questione che non riguarda solamente il nostro Paese, ma anche altri. Tanto da fare subito chiarezza: “Si tratta di un passaggio molto delicato. L’Italia ha preso molti più soldi e quindi, a livello di numeri, stiamo messi peggio.

Anche se anche altri Paesi hanno lo stesso tipo di problema“. Poi ribadisce: “Per fortuna che, nel Commissariato Europeo, c’è una persona come Paolo Gentiloni. Lo stesso che anche a Bruxelles ha tenuto il filo delle difficoltà“. Poi non sono assolutamente mancati gli elogi nei confronti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:Il Capo dello Stato sostiene il percorso in Italia“.

Pnrr, Tronchetti Povera: “Deve diventare un moto virale per rilanciare l’Europa”

Intervista a 'La Stampa'
L’amministratore delegato di Pirelli, Marco Tronchetti Provera (Ansa Foto) Notizie.com

Nel corso dell’intervista ha anche parlato dell’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. In riferimento alla premier ha ribadito: “Attualmente è in buoni rapporti con gli interlocutori e, se il governo la segue, potremo riuscire a portare a termine un progetto complesso. Ne va anche del futuro dell’Europa”.

In conclusione, sempre in riferimento per quanto riguarda il Pnrr, aggiunge: “Dobbiamo farlo diventare un moto vitale per rilanciare l’Europa, dove si è fermato l’ascensore sociale. Se l’economia non cresce, l’invecchiamento demografico intaccherà la struttura di welfare. Questo deve essere l’obiettivo di Bruxelles, che è spesso più incline a fare regole che progetti: serve invece un debito comune, una visione unitaria e soprattutto una leadership europea”.

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