Pamela Mastropietro, svelate le motivazioni dell’omicidio

Omicidio Pamela Mastropietro, nella giornata di ieri sono state svelate le motivazioni da parte della Corte d’assise sull’uccisione della giovane ragazza. Gli ultimi aggiornamenti di questa vicenda 

Svelate le motivazioni del suo omicidio
Omicidio Pamela Mastropietro (Ansa Foto) Notizie.com

Nella giornata di ieri, giovedì 25 maggio, dalla Corte d’assise di appello di Perugia sono arrivate delle importanti rivelazioni in merito all’uccisione di Pamela Mastropietro. Ovvero la giovane romana di 18 anni che è stata uccisa ed il suo corpo fatto a pezzi il 29 gennaio del 2018. Il tutto accadde a Macerata. Da quel giorno familiari, amici e parenti chiedono giustizia e soprattutto la verità di quanto accadde quella giornata. Una verità che potrebbe seriamente arrivare ad una svolta. Uno dei colpevoli, condannato anche all’ergastolo è Innocent Oseghale.

A quest’ultimo è stata confermata sia la condanna che l’aggravante di violenza sessuale. Questa la motivazione da parte della Corte di assise: “Si ritiene fondatamente affermata la ricorrenza della contestata aggravante a carico dell’imputato. Ovvero quello di aver commesso l’omicidio in occasione della commissione del delitto di violenza sessuale”. Questo è quello che è stato annunciato nella motivazione della sentenza di appello bis. . Ricordiamo che lo stesso Oseghale è stato accusato accusato di aver violentato, ucciso e fatto a pezzi la ragazza maggiorenne.

Omicidio Pamela Mastropietro, la Corte d’assise: “Rifiutò rapporto con Oseghale”

Svelate le motivazioni del suo omicidio
I familiari chiedono giustizia per Pamela Mastropietro (Ansa Foto) Notizie.com

Non è finita qui visto che, secondo quanto riportato dalla stessa sentenza, pare che dalla parte del condannato ci sia stata una iniziale violenza di tipo costrittivo. Tanto da diventare necessaria “nel palesato dissenso di Pamela una volta resasi conto delle reali intenzioni del suo partner”. Secondo quanto ricostruito dalla stessa Corte pare che l’uomo volesse avere un rapporto sessuale con la ragazza, ma non protetto.

Al suo rifiuto, però, Oseghale sarebbe andato in escandescenza tanto da ucciderla e fare a pezzi il suo corpo. “In seguito c’è stato un approfittamento dello stato soporoso ormai completamente manifestatosi nella vittima“. Anche perché, come riportato in più di una occasione da parte degli stessi giudici, pare che il colpevole in quella giornata fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti che fino a poco prima aveva assunto.

 

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