Enel, Scaroni spegne le polemiche e fa chiarezza sul gas dalla Russia

Il presidente di Enel, Paolo Scaroni, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Repubblica” dove si è soffermato su alcuni argomenti importanti 

Intervista al quotidiano "Repubblica"
Il presidente di Enel, Paolo Scaroni (Ansa Foto) Notizie.com

Nel corso dell’ultimo periodo erano nate delle vere e proprie polemiche in merito al gas russo. Il numero uno di Eni ha voluto fare chiarezza e lo ha fatto in una intervista alla ‘Repubblica‘. Precisando anche che, da quando aveva assunto il ruolo di ad di Eni, il rapporto tra la società e Russia era una vera e propria consuetudine in Europa. Un rapporto durato quasi nove anni (dal 2005 al 2014). L’ultima volta che ha incontrato Vladimir Putin in Italia è stato nel 2013: al governo c’era Enrico Letta come premier, l’incontro avvenne a Trieste dove parteciparono molte imprese italiane. Da quel giorno in poi, però, nessun più contatto né altro.

Stesso discorso vale anche per l’ad di Gazprom, Miller. Scaroni ribadisce di non essere mai stato amico né dell’uno e né dell’altro, ma di aver collaborato con loro visto che erano partner commerciali del nostro Paese. Si è soffermato anche sui contratti stipulati con Gazprom (fornitura di gas in Italia): “Una volta entrato in Eni nel 2005 mi trovo sul tavolo il rinnovo del contratto con Gazprom. C’era una bozza sotto la lente dell’Antitrust che ne lamentava la scarsa reciprocità. Dopo aver rinegoziato il contratto lo porto in cda, riguardava 22 miliardi di metri cubi, il 30% del consumo italiano che era di 70 miliardi di metri cubi”.

Eni, Scaroni sul gas: “Credevo fossero fornitori affidabili”

Intervista al quotidiano "Repubblica"
Il presidente di Enel, Paolo Scaroni (Ansa Foto) Notizie.com

Non si è mai opposto, ma ha approvato, precisando anche che la Russia vende gas all’Europa dagli anni ’60. Così come hanno fatto altre società europee. Tanto da essere considerata più affidabili rispetto ad altri fornitori (Libia, Norvegia e Olanda). Ribadisce che fare affari con tutti è semplice, l’obiettivo è avere il gas più sicuro al prezzo più basso. “La Russia era considerata affidabile e non c’erano sanzioni nei suoi confronti, né da parte dell’Unione Europea né da parte dei nostri alleati Nato”. Anche se i primi problemi nascono con l’invasione della Russia nei confronti della Georgia, tanto da far scoppiare la prima crisi del gas.

Nessuno, però, a distanza di anni da quella volta (2008) avrebbe pensato che la Russia avrebbe invaso anche l’Ucraina. Poi gli USA comunicano che fare affari con la Russia non è la migliore soluzione. In conclusione Scaroni ammette: “Il punto delicato è stato il South Stream, il tubo che passando sotto il Mar Nero doveva collegare la Russia con l’Unione Europea. Gli USA non volevano che tanti operatori europei si legassero alla Russia. Erano contrari al Nord Stream“.

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