Roma, ambulanti: il Tar ha annullato le delibere per escluderli dal centro storico

Ambulanti, camion bar, ritrattisti e bancarelle tutti allontanati negli ultimi anni dal centro storico di Roma con delibere giudicate nulle dal Tribunale Amministrativo Regionale

Per la seconda volta nel giro di pochi anni il Tar ha bacchettato il Campidoglio in ordine alla questione degli ambulanti. Ancora una volta i giudici amministrativi hanno annullato il provvedimento con cui si limitava l’esercizio delle attività commerciali in questione nelle zone del Municipio I della Capitale.

Roma, Tar annulla delibera sugli ambulanti
Roma, Tar annulla delibera sugli ambulanti (ANSA) – Notizie.com

Il Tar si è pronunciato sul ricorso presentato da una dozzina di commercianti dopo lo stop definitivo e l’allontanamento avvenuto nel 2019. La giunta al tempo presieduta dalla sindaca Virginia Raggi aveva reso definitivo un provvedimento temporaneo che veniva prorogato di anno in anno dal 2014. La ragione risiedeva sin dal principio in esigenze di decoro e di tutela del patrimonio culturale. Gli ambulanti, i camion bar e le bancarelle venivano così interdetti da alcune delle zone con maggior fascino della città come il Circo Massimo, il Tridente, piazza Navona, piazza della Rotonda e il Pantheon. In contemporanea sarebbe dovuto scattare un piano di delocalizzazione sempre ad opera del comune che avrebbe dovuto trovare nuove zone nelle quali garantire la zona parcheggio per i commercianti in questione. “Nel corso di tutto il procedimento non vi è stata alcuna consultazione dei soggetti in questione, in piena violazione del principio del contraddittorio“, questa la motivazione dei giudici sull’annullamento della delibera.

Tar: “Il comune ha violato le regole sul procedimento amministrativo”

A partire dal 2014 e fino al 2019 si sono infatti succedute una serie di delibere volte a delocalizzare gli ambulanti escludendoli dalle zone del Municipio I, fino al provvedimento definitivo firmato dalla sindaca Raggi. Nel corso di tutto il procedimento, nel quale si sarebbe dovuto almeno trovare una o più zone alternative, nessuna forma di contraddittorio è stata messa in campo con i commercianti. L’amministrazione non ha pensato di instaurare alcun tipo di procedimento per assicurare che i diretti interessati potessero fornire le proprie istanze. “Interloquendo avrebbero potuto rappresentare le specifiche esigenze e le modifiche più opportune, fornendo preziose informazioni anche alla luce dei risultati dell’esperienza commerciale vissuta nel primo periodo della delocalizzazione” si legge nella sentenza.

Le ragioni della decisione del Tar
Le ragioni della decisione del Tar (ANSA) – Notizie.com

Alla base della decisione di annullare il provvedimento è stata individuata dal Tar una palese violazione delle regole inerenti il contraddittorio che sarebbe dovuto essere garantito ai diretti interessati dalle delibere. I giudici hanno così dato ragione a quanto fatto notare dai commercianti nei ricorsi presentati dapprima contro i provvedimenti di proroga e poi avverso la delibera di allontanamento definitivo del 2019. Come riportato dal Messaggero in seguito alla decisione il comune ha deciso di muoversi per instaurare un colloquio con gli interessati come dichiarato dall’assessore al Commercio, Monica Lucarelli. “C’è stato già un paio di settimane fa un incontro con coloro i quali hanno presentato il ricorso. In ogni caso il nostro impegno è assolutamente diretto a mantenere il decoro raggiunto“, fa sapere l’assessore Lucarelli.

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