Le mani della ‘Ndrangheta sulla Capitale: sequestrato un noto locale

La ‘Ndrangheta arriva anche a Roma. I carabinieri hanno sequestrato un noto locale nella Capitale al termine di una lunga indagine.

La ‘Ndrangheta continua ad espandersi e arriva anche a Roma. Come riportato da Il Messaggero, i carabinieri di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a quattro provvedimenti cautelari emessi dalla Procura al termine di una inchiesta chiamata Eureka. Si tratta di una operazione che ha riguardato in particolare la famiglia Strangio, ma anche quelle di Nirta (entrambe protagonista della strage di Duisburg), Giampaolo, Pipicelli, Mammoliti e Giorgi.

Mafia Ndrangheta
A Roma è stato sequestrato un noto locale – Notizie.com – © Ansa

In quest’ultima spunta il nome di Domenico Giorgi, molto conosciuto a Roma per essere il gestore dell’Antica Trattoria Pallotta, situata a Ponte Milvio oltre che naturalmente di altre nove società portoghesi. L’inchiesta naturalmente al sequestro del locale romano, che rappresenta una vera e propria fonte di reddito per la famiglia oltre che naturalmente per il riciclaggio di denaro. Ricordiamo che il ristorante era gestito dal figlio di Domenico e dal cognato Francesco Nicitra.

Il controllo della ‘Ndrangheta sul locale di Ponte Milvio

La ‘Ndrangheta ormai da tempo aveva preso il controllo di questo locale di Ponte Milvio. Sfruttando proprio la presenza di Domenico Giorgi, la mafia calabrese dal 2012 aveva messo le mani sul ristorante e da quel momento lo sfruttava anche per riciclare denaro sporco. Un vero e proprio giro d’affari che, come detto in precedenza, ha portato la procura di Reggio Calabria ad effettuare dei controlli ed arrivare al sequestro dell’Antica Trattoria Pallotta.

Un colpo contro la mafia calabrese e contro la famiglia Giorgi. Il locale, infatti, non era solo una attività per riciclare denaro, ma anche una fonte di reddito per Domenico e i suoi figli.

La lotta alla ‘Ndrangheta non si ferma

Carabinieri
La lotta alla ‘Ndrangheta non si ferma – Notizie.com – © Ansa

Il sequestro del locale a Ponte Milvio conferma una volontà da parte dello Stato di proseguire la propria lotta personale alla mafia. In questo caso a finire nel mirino è stata la ‘Ndrangheta con arresti e sigilli a strutture che erano utili sia a riciclare denaro che ad essere un vero e proprio reddito per la famiglia.

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