Blitz dei carabinieri, in manette un super latitante: ecco dove si nascondeva

Nuovo colpo importante nella lotta contro la mafia. I carabinieri sono riusciti ad arrestare un super latitante. Ecco dove si nascondeva.

La lotta alla mafia da parte dello Stato non si ferma e in questo 27 aprile un nuovo super latitante è stato fermato dai carabinieri. Stiamo parlando di Pasquale Bonavota, conosciuto da tutti come il boss bambino. L’uomo, che a 16 anni girava con una pistola in tasca per vendicare i suoi familiari uccisi in una faida, aveva fatto perdere le tracce ormai da diverso tempo.

Carabinieri
Arrestato il super latitante Bonavota – Notizie.com – © Ansa

La sua latitanza, come riportato da La Stampa, è terminata a Genova. L’arresto è avvenuto al termine i importanti indagini condotte dal Ros e dai carabinieri di Vibo Valentia e Genova.

Bonavota era tra i latitanti di massima pericolosità

Pasquale Bonavota
Ecco chi era Pasquale Bonavota – Notizie.com – © Ansa

Pasquale Bonavota era stato inserito tra i latitanti di massima pericolosità. Le sue ricerche erano iniziate nel 2018 dopo il mandato di custodia cautelare emesso dalla Procura di Catanzaro al termine di un’inchiesta che lo ritiene responsabile di delitti di partecipazione ad associazione mafiosa oltre che uno degli esponenti di spicco del suo clan.

Una fuga che si è conclusa in questo 27 aprile a Genova. Un arresto che permette allo Stato di mettere a segno un nuovo colpo contro la mafia. Bonavota, infatti, era il più ricercato d’Italia dopo Matteo Messina Denaro ed ora la sua latitanza è terminata.

Una carriera criminale iniziata in Calabria

Come detto in precedenza, la carriera criminale è iniziata da giovanissimo. Infatti il boss bambino, come era chiamato all’età di 16 anni andava in giro con una pistola in tasca per fronteggiare una faida familiare che stava uccidendo molte persone vicine a lui. Subito dopo si è trasferito in Piemonte dove tra il 2015 e il 2016 è stato assunto in una ditta intestata a un prestanome delle cosche.

I Bonavota, inoltre, a Moncalieri hanno aperto un bar, città dove da tempo ci sono altre famiglie vibonesi di recente dimezzate da un’operazione della Dda di Torino. Il latitante, comunque, in questa sua esperienza piemontese ha potuto godere dell’appoggio di molti fedelissimi, tra cui Antonio Serratore.

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