Il premier Meloni sul tema lavoro ha deciso di fare un colpo a sorpresa. Ecco quanto sarà approvato in Consiglio dei ministri il nuovo decreto.
Giorgia Meloni sorprende tutti e convoca un Consiglio dei ministri il Primo maggio. Come scritto dal Corriere della Sera, il governo non si fermerà nel giorno della Festa del Lavoro e il premier ha deciso in quella data di fissare un Cdm per dare il via libera ad un provvedimento molto delicato e che ha l’obiettivo di rilanciare il nostro Paese.
Il Consiglio dei ministri quel giorno sarà chiamato a dare il via libera a provvedimenti in materia di lavoro e politiche sociali. Quindi a quel decreto che ha al suo interno alcune misure come il rafforzamento del taglio del cuneo fiscale, le modifiche al reddito di cittadinanza ed altre norme che riguardano il tema del lavoro. I dettagli comunque saranno definiti la prossima settimana e non possiamo escludere delle novità.
Cosa prevede il decreto lavoro
Entrando nei dettagli di questo decreto, la parte principale riguarda sicuramente il taglio del cuneo fiscale. Il premier Meloni, come scritto dal Corriere della Sera, ha come principale obiettivo quello di rafforzare la misura sulle retribuzioni fino a 35mila euro. Un provvedimento che, se confermato, porterà ad avere una cifra ancora più alta nella seconda parte dell’anno rispetto alla prima.
L’altro passaggio chiave riguarda il reddito di cittadinanza. Il governo è pronto a tagliare la cifra dei cosiddetti ‘occupabili’ che sono destinati a guadagnare massimo 350 euro per 12 mesi non ripetibili. Sempre in questo decreto dovrebbero essere presenti le norme per facilitare le assunzioni con contratto a termine grazie alla rimozione di alcuni vincoli previsti dal decreto Dignità approvato in passato dai 5Stelle.
Il decreto lavoro atteso in Cdm il Primo maggio
Il decreto lavoro, come detto in precedenza, è atteso in Consiglio dei ministri il prossimo Primo maggio. In una data non sicuramente qualsiasi per i lavoratori il governo dovrebbe dare il via libera ad un provvedimento fondamentale per il rilancio dell’economia oltre che dell’occupazione. Naturalmente le misure poi dovranno passare per il Parlamento prima di diventare a tutti gli effetti legge.
