L’epidemiologo: “La variante Arturo? Parliamo del nulla”

Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità epidemiologica all’Università Campus Biomedico di Roma, in esclusiva a Notizie.com: “Ho letto tante cose non vere”

“La variante Arturo? Tra poco faranno anche quella Zoe”. Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità epidemiologica dell’Università Campus Biomedico di Roma e massimo esperto nella diffusione del Covid-19, preferisce scherzare sul nome che è stato attribuito alla nuova variante, tirando in ballo un noto fumetto. “Al di là delle battute, possiamo tranquillizzare tutti e consigliare di non seguire troppo le voci allarmistiche, che non hanno nessuna ragione di esistere”.

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Il professor Massimo Ciccozzi sulla variante Arturo – Notizie.com

Ma che tipo di variante è quest’ultima scovata?
“Si tratta di una variante nata in India, che noi conosciamo perfettamente e che abbiamo già studiato. Abbiamo mandato una lettera al Journal Infection qualche tempo fa, parlando proprio di questa variante. Ha delle mutazioni che possono essere interessanti per un’eventuale piccola immunoevasione. Ma non è nè più pericolosa, nè più immunoevasiva rispetto a quanto abbiamo visto con Omicron. Parliamo del nulla”.

Addirittura?
“Si tratta di una sotto variante di Kraken. Essendo poi Kraken un ulteriore derivato, che non ha dato nessun tipo di variazione o aggiunta a ciò che già conoscevamo, possiamo tranquillamente affermare che non abbiamo riscontrato nessuna novità”.

Come si è diffusa?
“Bisogna far capire una cosa: di varianti ne vedremo ancora tante: basta una mutazione che si fissa nei nuovi ceppi, per formare delle nuove varianti. Ma non per questo deve essere considerata più pericolosa o evasiva nel sistema immunitario. Anzi. Omicron è tutto uguale: anche le sotto varianti, le forme ricombinanti. Non abbiamo riscontrato nessuna pericolosità. E poi, aspetto importante, tutte queste sotto varianti sono coperte dai vaccini. Noi le abbiamo studiate tutte, a partire dal 2021. Non ce n’è scappata una: e a volte mi viene da sorridere…”

Su cosa?
“Quando leggo su certi giornali che una variante è più aggressiva di un’altra. E’ falso”.

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La variante Arturo non spaventa i virologi – Notizie.com

Quindi non esistono varianti che colpiscono più i bambini, o gli adulti o determinate persone?
“Ad oggi nessuna di queste varianti colpisce più una categoria di età rispetto ad un’altra. Sono tutte uguali. Semmai bisogna stare molto attenti ad una cosa: cercare di non farle circolare in Paesi come l’Africa, l’India o la Cina. Lì può nascere una variante completamente diversa da Omicron. E quello potrebbe essere un guaio”.

Ha parlato di Paesi dove la vaccinazione è stata scarsa?
“In realtà inesistente.  L’iter vaccinale in alcune zone è stato un disastro. Quando si affrontano pandemie o epidemie, si deve ragionare sulla globalità. Il virus non conosce confini. Si muove con la gente. E’ molto importante il monitoraggio genomico. Noi lo abbiamo imparato, ma ora anche gli altri Stati devono fare lo stesso. Il centro genomico più importante del mondo è in Sudafrica, gestito da Tullio de Oliveira, l’uomo che ha scoperto Omicron. E’ costato milioni di dollari, ma tiene sotto osservazione una zona ampissima. Purtroppo in India non c’è niente di tutto questo. Neanche in Cina.

 

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