Ue punta dito contro Orban e fa causa all’Ungheria: motivo evidente

L’Unione Europea punta il dito contro Viktor Orban ed è pronta a punire l’Ungheria. Il motivo è fin troppo evidente 

L'Ue fa causa all'Ungheria
Il presidente dell’Ungheria, Viktor Orban (Ansa Foto) Notizie.com

In queste ultime ore non si sta facendo altro che parlare di una legge che sta facendo molto rumore. Tanto è vero che ha fatto letteralmente infuriare l’Unione Europea. La stessa che ha deciso di puntare il dito proprio contro l’Ungheria di Viktor Orban. I giudici europei, infatti, non hanno affatto gradito la loro legge anti-lgbt. La commissione dell’Unione Europea ha deciso di deferire il Paese europeo alla Corte di Giustizia. A sostenerla altri 15 Stati membri. Tra questi, però, non è presente il nome dell’Italia. Secondo quanto riportato da fonti vicine pare che siano a disposizione ancora altri pochi giorni per potersi unire alla cordata dei Paesi che si sono dichiarati contrati da questo provvedimento.

Lo stesso che è stato definito, appunto, discriminatorio. Una legge che è stata fortemente voluta da parte del numero uno dell’Ungheria. Non sono affatto mancati i primi commenti di sdegno in merito a tutto questo. A pensarci per prima ci ha pensato la presidente Ursula von der Leyen. Quest’ultima non ha utilizzato mezzi termini ed ha definito il tutto come un qualcosa di “vergognoso“. La Commissione europea ha deciso di fare causa allo stesso Orban per via della controversa legge sulla protezione dei bambini. La stessa che è stata giudicata dalle Ong come “lesiva” dei diritti Lgbt. Ricordiamo che questa norma è stata approvata due anni fa e che vieta, allo stesso tempo, la “promozione dell’omosessualità” ai minori, media e scuole.

Ue contro l’Ungheria per legge anti-lgbt: Italia non presente

L'Ue fa causa all'Ungheria
Giorgia Meloni e Viktor Orban (Ansa Foto) Notizie.com

Non solo: per Orban, questa situazione, è dovuta al clima di odio che sarebbe aumentato nella sua Ungheria contro le persone omosessuali. Non è affatto un mistero che si tratta di una delle violazioni dei diritti umani mai portata davanti alla Corte di Giustizia dell’Ue. Ricordiamo che i Paesi che hanno deciso di non andare d’accordo con questa legge sono: Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Danimarca, Irlanda, Malta, Austria, Finlandia, Svezia, Slovenia e Grecia.

Come riportato in precedenza l’Italia è rimasta fuori. Non sono affatto mancate le polemiche contro il governo targato Giorgia Meloni. Critiche che sono partite direttamente dal nostro Paese. Ad alzare la voce ci ha pensato Raffaella Paita di Azione-Italia viva: “La Meloni continua a isolare l’Italia schierandosi al fianco di Orbán invece di contrastare la vergognosa legge anti Lgbtq+ insieme agli altri Paesi Ue“. Dello stesso pensiero anche Riccardo Magi di Più Europa che si è affidato a Twitter: “Il governo con Orban verso l’omofobia di Stato“.

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