Schlein è già stanca: Il Giornale lancia la bomba sul Pd

La nuova segretaria dei Dem darebbe già dei segnali di insofferenza, nonostante abbia scelto una segreteria nuova di zecca

Una ascesa impressionante per una parabola altrettanto veloce? Non sembra essere un momento felice per Elly Schlein arrivata lassù in cima senza neanche crederci più di tanto nemmeno lei, forse che adesso l’attenzione e la concentrazione mediatica la sta un po’ schiacciando. Il post della compagna, forse nasconde altro, ma solo forse. Secondo il quotidiano Il Giornale, che si fa delle domande, la nuova leader voleva davvero diventare segretaria del Pd oppure anche lei non si è vista arrivare?

La segretaria
Elly Schlein ,segretaria del Partito Democratico durante l’incontro con i militanti del PD di Modena (Ansa Notizie.com)

Domande che partono da alcune frasi rubate come la confessione di essere un po’ stanca, una di quelle situazioni che in politica sono vietate, soprattutto se sei appena arrivata in cima e devi metterti nelle condizioni di rottamare un partito che non vuole essere rottamato o meglio che ha molta difficoltà a farlo. E a riconoscerlo. Ne sanno qualcosa persone che ne hanno pagato il prezzo in maniera fin troppo evidente, da Veltroni, Bersani e Renzi, tanto per citare quelli più noti e quelli che ne sono usciti più a pezzi, e la storia è lì, a testimoniarlo.

Le nuove figure messe in segreteria fanno impallidire anche chi sta dentro al Pd

La segretaria
La segretaria del Pd Elly Schlein davanti a piazzale Clodio con la famiglia Regeni (Ansa Notizie.com)

Il metodo, come descrive Il Giornale. è abbastanza discutibile, con la voglia di tagliare i ponti con il recente passato per poi affidarsi a persone che col Pd c’entrano poco o nulla o quanto meno l’hanno sempre allontanato. Basta vedere i componenti della nuova segretaria che ha innescato e generato altre correnti nelle correnti. Quello che si doveva e voleva evitare e invece si è quasi peggiorato andando incontro ad un effetto boomerang.

“Vorrei ma non posso, ma lo faccio lo stesso anche se non sono convinta”, la sintesi di quello che sta facendo la nuova leader dei Dem. Tra le figure spicca il giornalista storico braccio destro di Santoro per decenni, Sandro Ruotolo, fino a poco tempo fa neppure iscritto al Pd, come responsabile cultura che internamente al Pd viene visto come una specie di sciagura. Per non parlare della nomina agli esteri dell’ex vice segretario Provenzano, amico di tutti i presidenti para comunisti dell’America latina e pronto da tempo a rivedere la linea amica filo-Usa e quindi occhio all’Ucraina.

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