Gwyneth Paltrow, il processo come una sfilata di moda

Gwyneth Paltrow ha vinto due volte, il suo processo oltre che un trionfo per lei è stata anche una vera sfilata di moda che non è sfuggita all’America.

Non è passato molto tempo da quando sui giornali di tutto il mondo, si parlava del processo poi vinto da Johnny Depp contro la sua ex moglie Amber Heard; ebbene in queste settimane ad avere preso il loro posto è stata proprio Gwyneth Paltrow citata in giudizio da un uomo in pensione di 76 anni, Terry Sanderson, con l’accusa di averlo investito sugli scii nel corso di una vacanza fatta sette anni fa.

Gwyneth Paltrow
Gwyneth Paltrow, foto fonte Ansa Notizie.com

Alla fine, dopo tante settimane di processo, la nota attrice americana ha scelto di andare di persona a Park City per fare causa lei stessa a Sanderson, chiedendo 1 dollaro di risarcimento simbolico: risultato? La giuria ha creduto a lei che ne è uscita vincitrice. Ma non solo da questo punto di vista.

Il processo è andato in onda in televisione con anche tantissimi stralci in prime time e questo ha permesso a tutte le persone da casa sparse per il mondo di vedere l’attrice e anche i capi che ha indossato giorno dopo giorno per i vari incontri in Tribunale.

Gwyneth Paltrow vince il processo e diventa icona di stile

Insomma pare proprio essere riuscita a vincere sotto tutti i fronti l’attrice americana che dopo avere convinto il Tribunale i Giudici della sua innocenza, ha anche conquistato le persone che l’hanno seguita da casa, grazie ai tanti look sfoggiati che l’hanno resa icona di grande stile.

Gwyneth Paltrow, foto fonte Ansa Notizie.com

I suoi sono stati dei veri colpi di genio, ha infatti indossato capi di ottima fattura fatti con materiali pregiatissimi ma sempre in colori spenti, come ad esempio il grigio e il beige e il blu, sempre senza logo esteriore: Loro Piana, Prada, Celine, The Row e la sua G Label di Goop e cosi via. Davvero elegante sempre al punto giusto senza strafare sotto nessun punto di vista.

A questo poi ovviamente da aggiungere anche le sue decisioni di tutto rispetto, come quella di rifiutarsi di far testimoniare in aula davanti alle telecamere i figli che erano in vacanza con lei, ottenendo dal giudice una testimonianza scritta, firmata sotto giuramento e le parole che lei stessa ha rivolto al suo accusatore una volta uscita dall’aula: “Le faccio i miei migliori auguri”, parole a cui lui ha risposto: “grazie, cara”.

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