Sanità, come svuotare i Pronto Soccorso? Questo (e molto altro ancora) nell’intervista che il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha rilasciato al quotidiano ‘Libero’
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha in mente grandi idee su come gestire la Sanità. In particolar modo su come riuscire a “svuotare” i Pronto Soccorso. Lo ha spiegato in una intervista rilasciata al quotidiano ‘Libero‘. In che modo? Utilizzando i fondi del Pnrr, con l’obiettivo di rafforzare l’assistenza sul territorio. Anche se ci sono due step da superare: come quello di avviare le case comunità (come una sorta di ‘Multimedica’) e l’aumentare l’apporto dei medici di base nella cura.
Le case di comunità sono state previste nel Pnrr. Nel periodo del governo Draghi: l’obiettivo è quello di poter creare un intermediario prima dell’ospedale, in modo tale che il maggior numero possibile di persone non abbia bisogno di rivolgersi al Pronto soccorso. Il governo Meloni vorrebbe istituire ben 1.350 case di comunità in tutta Italia. A partire dalla metà del 2026. Una per ogni 50mila abitanti.
Queste sono alcune delle sue parole: “Chiunque potrà utilizzare le case di comunità invece di andare al Pronto soccorso perché gli conviene, per evitare ore di attesa, essere certo di trovare lo specialista di cui ha bisogno e non rischiare di esserci mandato dal Pronto soccorso“. Come riportato in precedenza il personale deve essere ampio e smaltire il gran numero di pazienti che fa ricorso all’ospedale. Schillaci assicura che si tratta di un servizio migliore rispetto a quello di un Pronto soccorso congestionato.
Sanità, non solo Pronto Soccorso: Schillaci fa chiarezza anche sul medico di base

Per quanto riguarda l’immagine del “medico di base” fa sapere: “Si tratta di un ruolo vitale per la prevenzione. Il suo ruolo è quello di prendersi in carico il paziente e di seguirlo con scadenze periodiche. Bisogna indicare gli esami di controllo da fare sulla sua età, condizione fisica e alla situazione clinica“.
“Oggi, i medici di base sono in numero ridotto e quindi si trovano a seguire un alto numero di pazienti, con il risultato che è difficile svolgere al meglio la funzione di assistenza preventiva. L’obiettivo, invece, è “arrivare a spedire mail a casa per dire quali esami fare in base all’avanzare dell’età“. Per la sanità intende riorganizzare le strutture e ridare attrattività alla figura degli infermieri e degli stessi medici.