Il sogno del pagamento dilazionato, il bisogno di non farsi mancare niente e i passi più lunghi della gamba, ecco perché l’italiano medio ha troppi i debiti
La società che ci circonda è ormai come un vortice che risucchia e porta via con sé. La conseguenza di non restare ben ancorati con i piedi per terra è l’insorgere di debiti alle volte insormontabili. Tra l’inflazione galoppante, il continuo rialzo dei tassi d’interesse da parte della BCE e lo scarso controllo sull’economia familiare il rischio di trovarsi con i debiti fino al collo è dietro l’angolo.
Il prototipo dell’italiano medio descritto dai dati in possesso è quello del maschio, tra i 36 e i 55 anni, non laureato che abita in una città del sud. Questo è il profilo di chi purtroppo finisce per non controllare più i suoi debiti. In un mondo in cui ogni cosa sembra facile e accessibile, in cui ogni acquisto può essere rateizzato ed in cui occorre abbonarsi per poter godere dell’intrattenimento, perdere la bussola è quanto mai facile. Si tratta di un fenomeno difficile da analizzare considerato come nella maggior parte dei casi chi si trova in una situazione di sovra indebitamento tende a non raccontarlo. Un mare di persone conosciute da finanziarie o dall’Agenzia delle Entrate ma invece lontane e sconosciute dallo Stato.
Chi si indebita e per cosa lo fa
Sono proprio i dati, anche se non esaustivi considerata la vergogna ad ammettere una situazione di difficoltà, a fornire un quadro più chiaro di quanto stia accadendo. La facilità con cui qualsiasi bene, anche quelli generalmente più costosi come auto od oggetti tecnologici, sono acquistabili, la favola delle rate che fanno sembrare ogni cosa così economica e accessibile. Per non parlare poi degli abbonamenti. Guardare la televisione o semplicemente una serie tivù, guardare in diretta le sfide dello sport preferito, ascoltare la musica oppure leggere un libro, ogni cosa oggi è acquistabile in abbonamento.
Numeri alla mano il 60% delle persone in difficoltà si indebita per acquistare beni mobili come auto, televisione o prodotti e-tech. Segue da lontanissimo tutto ciò che riguarda le spese per la casa, dall’affitto alle utenze con un dato fermo all‘11%. I creditori sono generalmente le banche (33%), finanziarie (22%) o l’Agenzia delle Entrate (20%). I numeri ci parlano di uscite fisse mensili per abbonamenti o pagamenti rateali superiori ai 100 euro anche per chi riceve poco più di mille euro al mese. Questi i soggetti più inclini al debito, non gli autonomi o i precari, ma chi può beneficiare di un contratto a tempo indeterminato oppure riceve la pensione, con un flusso di denaro in entrata al di sotto dei 1.500 euro.
