Utero in affitto, Cerno e Balloch: “Noi gay, ma contrari ad adozioni”

In merito alla questione dell’utero in affitto e non solo i due politici Cerno e Balloch hanno voluto ribadire il proprio pensiero. Rilasciando una intervista alla rivista ‘TPI’

Utero in affitto
Tommaso Cerno (Ansa Foto) Notizie.com

Pensiero controcorrente il loro. In particolar modo su tutte le polemiche che stanno fuoriuscendo in questo momento. Sia per quanto riguarda l’utero in affitto che per le adozioni. A voler metterci una pietra sopra e rivelare il proprio pensiero lo fa direttamente una coppia. Nella vita ed anche nella politica. Quella formata da Tommaso Cerno e Stefano Balloch. I due hanno rilasciato una intervista alla rivista ‘TPI’ (The Post Internazionale). In primis ci hanno tenuto a ribadire che la parola “omofobia” è stata inventata proprio dai gay. La stessa che, però, ha un significato diverso e che si confonde con l’omofobia con la Pd-fobia.

Lo stesso Cerno che, dopo essere stato per cinque anni nei Dem, vuota il sacco e racconta di tutte le ipocrisie del vecchio partito. In primis quello del tema che riguarda i diritti. Nel corso dell’intervista hanno ammesso che, in più di una occasione, hanno litigato proprio su questi temi di attualità. Sposati da dicembre hanno avuto un paio di battibecchi. Anche se, sulla questione dell’utero in affitto, non hanno assolutamente dubbi e la pensano allo stesso modo. Tanto da ribadire di essere “ferocemente contrari” a questo tipo di pratica.

Utero in affitto, Cerno e Balloch sicuri: “No alle adozioni

Cerno e Balloch
Stefano Balloch (screenshot video YouTube) Notizie.com

Queste sono alcune delle loro parole in merito: “Si tratta di una pratica di sfruttamento della donna. E’ inaccettabile che si verifichi tutto questo in un Paese civile. Per non parlare del fatto che quando ci sono di mezzo i soldi mi si accende una spia. Ovvero che si predica bene e si razzola male“.  Cerno continua dicendo: “C’è un altro aspetto: il tema riguarda una famiglia su un milione, parliamo di coppie benestanti che costringono donne a partorire all’estero e cedere i figli per un malinteso senso di genitorialità“.

Per Balloch, invece, sposa la questione in sé ma ci tiene a sottolineare anche un’altra cosa: “Stiamo parlando di un atteggiamento che un Paese civile come il nostro non può accettare”. In conclusione, per quanto riguarda le adozioni, hanno lo stesso identico pensiero: “La genitorialità significa una miriade di cose. Si dovrebbe avvertirla anche davanti ai bambini abbandonati negli orfanotrofi solo perché non sono alti, belli e biondi“.

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