“L’Italia si farà pagare i diritti per i tanti monumenti che vengono usati nel metaverso”

A parlare è il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni che spiega il punto di vista del governo sulla nuova disposizione

Vedere i monumenti più belli del’Italia nel metaverso e poter fare in modo che, chi li utilizza, paghi i diritti. Già perché questa specie di nuova dimensione artificiale, si sta espandendo sempre di più. Secondo Globaldata, una società di consulenza e analisi, questo particolare settore crescerà del 40% quasi e raggiungerà i 996 miliardi di dollari nel 2030. Un bell’incremento, non c’è che dire, tanto che diverse aziende stanno decidendo di investire tanto su quel particolare settore. Il problema è che è un mercato dove al momento non ci sono delle regole precise, per questo si possono presentare dei «rischi enormi soprattutto per un Paese, come il nostro, con un patrimonio artistico molto grande», spiega Lucia Borgonzoni, sottosegretario del ministero della Cultura.

L'idea
Il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni con la Meloni nel giorno della nomina (Ansa Notizie.com)

L’Italia sta monitorando con molta attenzione quanto può succedere nel metaverso, anche e soprattutto da parte del ministero della Cultura che cercherà di capire come poter tutelare al meglio gli aspetti culturali che riguardano il nostro paese. “Stiamo lavorando sul diritto d’autore. A livello internazionale non ci sono indicazioni su tutto ciò che sono le nuove tecnologie. Non c’è di fatto una regolamentazione”, spiega il sottosegretario all Cultura al quotidiano La Verità.

“Il Colosseo è degli italiani e non si può metterlo nel metaverso senza pagare i diritti”

La squadra
Il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni (Ansa Notizie.com)

La Borgonzoni spiega per bene quali possono essere i prossimi passi e va nello specifico, e lo fa in modo molto chiaro, senza che ci siano situazioni che possono essere fraintese: “Noi stiamo facendo dei tavoli per quello che riguarda l’uso delle immagini riprodotte: il Colosseo è degli italiani e non lo si può mettere sul metaverso senza pagare diritti a nessuno”. E ancora andando sempre più nello specifico: “Se si fa un Nft di un’opera d’arte non è che se si modificano due pixel diventa un’altra cosa e la si può utilizzare per fare quello che si vuole”.

Un tema molto delicato e dove ci possono essere confini che potrebbero essere fraintesi anche qui  l’argomento è vasto e bisogna fare attenzione: “C’è una grande discussione sull’Ai che forse è il vero tema. La macchina non può essere creatrice di idee. Chi ha fatto la macchina che elabora, per esempio, quadri di Caravaggio, ha un brevetto ed è un creatore, ma la macchina non può a sua volta creare”. E anche qui la sottosegretario Borgonzoni non si tira indietro e cerca di approfondire il tema, andando oltre e cercando di arrivare a una soluzione che possa soddisfare tutto e tutti: “Il punto è arrivare a una norma che dica che se tu prendi la proprietà intellettuale di qualcun altro, devi avvisare e pagare il diritto d’autore, dato che l’opera non può essere considerata una nuova creazione. Credo che qui ci sia sicuramente un fatto tecnico ma anche etico”.

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