Roma, scoperti i furbetti del pass per disabili

Scoperti e multati a Roma, i furbetti del pass che utilizzavano un finto pass per disabili per potere parcheggiare nella Capitale.

Si tratta di una questione davvero molto incresciosa che proprio nelle scorse ore è accaduta a Roma, nella Capitale sono stati infatti scoperti, sanzionati e poi denunciati oltre 260 persone che approfittavano di un finto pass per disabili per potere parcheggiare dove non era loro permesso.

Furbetti del pass per disabili
Polizia locale, foto fonte Ansa. Notizie,com

La scoperta è arrivata tramite una pistola scanner che in tempo reale riesce a controllare il permesso presente sul parabrezza delle macchine e capire subito se è valido oppure no, cosi come si legge sul Messaggero, proprio in questi giorni la Polizia Locale ha distribuito a gruppi di cittadini una serie di lettori digitali di nuova generazione tramite i quali si può capire se i possessori del tagliando blu sono in regola oppure no.

Al momento questo nuovo strumento digitale è stato usato solo nel I e nel II Municipio di Roma, dove pare sia stata registrata un’impennata di controlli di 6.300 e di verbali di 260 in un solo mese. Cerchiamo però di approfondire ancora di più l’argomento in questione.

Furbetti del pass per disabili, il Comune di Roma corre ai ripari

E’ purtroppo un fenomeno in aumento quello che riguarda la presenza di pass falsi nelle macchine di moltissimi cittadini che vivono nella Capitale, un atteggiamento che dopo le varie sanzioni dei giorni scorsi, ha portato il comune della città a prendere delle decisioni irremovibili.

Polizia locale, Notizie.com
Da qui è nata l’idea di distribuire questa pistola scanner, ovvero un nuovo strumento di verifica che permette di leggere il nominativo del pass e di capire se si tratta di qualcosa di legale o di una nuova truffa: in tempo reale, infatti, il controllo viene incrociato tra le banche date dell’Inps, della motorizzazione e dell’amministrazione capitolina. 

“Oltre il 90 per cento delle sanzioni sono state comminate a soggetti che hanno continuato a usare il pass nonostante il parente disabile che dovevano accompagnare fosse morto da tempo. Le disposizioni comunali prevedono che il contrassegno vada restituito tassativamente entro un mese” questo si legge sul Messaggero e ancora: “Per esempio, una signora di mezza età che non era in regola, quando è stata sorpresa in centro dagli agenti, si sarebbe giustificata dicendo che «nessuno le ha mai comunicato che il tagliando era scaduto. Quindi avrebbe sostenuto che, in qualità di erede legittima del suo ex marito, aveva tutto il diritto a utilizzarlo anche dopo la sua dipartita. Peccato che il consorte fosse passato a miglior vita tre anni prima”. La speranza è che tutto possa finire quanto prima.

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