Coppie gay e figli, botta e risposta governo-sinistra: è scontro

Coppie gay e figli, altro botta e risposta che ha visto come protagonisti il governo e la sinistra: ora è un vero e proprio scontro

Roccella
Il ministro per le Famiglie e pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella (Ansa Foto) Notizie.com

Scontro tutto in diretta quello che si è visto nella giornata di ieri, domenica 19 marzo, nel programma “Mezz’Ora in +“. Ospite della trasmissione condotta da Lucia Annunziata il ministro per le Famiglie e Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella. Non sono mancati momenti di tensione e soprattutto scontri verbali tra le due. Con la padrona di casa che si è lasciata andare con una parolaccia che ha spiazzato completamente tutti. Poco prima di questo avvenimento, però, lo stesso ministro ha voluto ribadire un concetto già espresso dallo stesso Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera.

Spacciare evoca altre cose, magari il termine non è corretto, ma la verità è quella che ha detto Rampelli“. Lo stesso che ha parlato di coppie gay che spacciano bambini per figli. La Roccella ha ribadito che, per poter essere adottati, hanno bisogno di un padre e di una madre. Lo stesso ministro ha continuato dicendo: “Se una donna che ha un figlio, orfano o non riconosciuto da sola, si sposa con un altro uomo, affinché questo bambino sia figlio di quell’uomo c’è bisogno dell’adozione in casi particolari, che è facilitata, perché non c’è il processo dell’idoneità. Vengono date migliori garanzie al figlio“.

Coppie gay e figli, scontro tra governo e sinistra

Roccella ed Annunziata
Roccella ed Annunziata (Ansa Foto) Notizie.com

“Il problema non è il genitore omosessuale che penso possa essere un ottimo genitore, ma il problema è antropologico, noi abbiamo un modello a cui tutti siamo affezionati, perché siamo nati dal grembo di una madre”. Sulla maternità surrogata ha voluto fare chiarezza: “Chiamiamola con il suo nome, ‘utero in affitto’. Può costare sui 100mila euro, una cosa per benestanti, ma alle donne arrivano dieci mila euro“.

Rampelli (che ha rilasciato a La 7 nella trasmissione di Concita De Gregorio) ha affermato: “Se due persone dello stesso sesso chiedono il riconoscimento, e cioè l’iscrizione all’anagrafe, di un bambino che spacciano per proprio figlio significa che questa maternità surrogata l’hanno fatta fuori dai confini nazionali“. Non si è fatta attendere la risposta della sinistra. In particolar modo da Pina Picierno del Partito Democratico che ha così risposto su Facebook: “Una violenza atroce, non soltanto nei confronti dei genitori che scelgono di accogliere con amore dei figli, ma soprattutto nei confronti dei bambini che nemmeno possono difendersi. Sono solo reazionari violenti“.

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