Omicidio Francesco Vitale, l’ultima chiamata alla moglie prima della morte

Omicidio Francesco Vitale, l’ultima chiamata alla moglie poche ore prima della morte. Nel frattempo continuano le indagini degli inquirenti come riportato dal ‘Corriere della Sera’

Omicidio Francesco Vitale
Francesco Vitale (screenshot video YouTube) Notizie.com

Arrivano importantissime novità in merito all’omicidio di Francesco Vitale. Ovvero il 45enne barese trovato morto in via Pescaglia alla Magliana (Roma) dopo essere precipitato da un quinto piano di un palazzo. Resta ancora da capire se si è trattato di un gesto voluto oppure qualcuno che lo abbia spinto fino a togliergli la vita. Nel frattempo arrivano altri colpi di scena in merito a questa vicenda. A quanto pare spunterebbe una ultima chiamata che l’uomo avrebbe fatto alla moglie. A quanto pare sapeva che la sua fine sarebbe arrivata. E’ la sera del 21 febbraio, ovvero il giorno prima della sua morte, quando il pugliese decide di chiamare la sua compagna.

Una chiamata di addio. Lo si capisce benissimo dalle sue parole: “Amore mio, è finito tutto“. Come se lei già sapesse qualcosa a quanto pare. Poi l’ultimo pensiero: al loro piccolo che, adesso, sta crescendo senza una figura paterna. “Dovrai pensare da sola al nostro bambino“. Il giorno dopo il corpo di Francesco Vitale viene trovato stramazzato al suolo, senza vita, in una pozza di sangue. Il tutto intorno alle ore 11 del mattino. Un impatto terribile. Un volo di cinque piani che non gli ha lasciato alcuno scampo. Come riportato in precedenza resta ancora da capire se si è suicidato oppure qualcuno lo abbia spinto. Gli inquirenti sono ancora al lavoro per cercare risposte.

Omicidio Francesco Vitale, l’ultima chiamata alla moglie: “Pensa al bambino

Omicidio Francesco Vitale
Carabinieri (Ansa Foto) Notizie.com

L’uomo sarebbe stato sequestrato. Un debito di droga che ammonta a 500mila euro. Una partita di cocaina che non è stata mai pagata. Non è finita qui visto che i sequestratori, poco prima della morte di Vitale, chiamano i parenti dello stesso per chiedere un riscatto per la liberazione dell’uomo. Tanto da comprare una sim e utilizzarla solamente in quella occasione. La stessa che è rimasta in uso a Sergio Placidi. Arrestato insieme a Daniele Fabrizio.

Le accuse nei loro confronti sono gravi visto che si parla di sequestro a scopo di estorsione e aggravato dalla morte del pr barese. Proprio da lì consentono di far chiamare Vitale alla compagna. L’ultima telefonata, quella rotta dalla disperazione e dal pianto. Il loro ultimatum sarebbe scaduto alle 8 del mattino del 22 febbraio. L’uomo è stato ritrovato morto quel giorno, ma tre ore dopo. In merito a questa vicenda i carabinieri del Nucleo investigativo dai pm Francesco Cascini e Minisci continuano le loro indagini.

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