Mes, Marattin fa pressione: “La ratifica serve adesso”

L’appartenente del partito ‘Italia Viva’, Luigi Marattina, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’ dove ha parlato di vari argomenti interessanti 

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Luigi Marattin (Ansa Foto) Notizie.com

Nel corso del ‘Question Time‘ che si è tenuto alla Camera l’appartenente ad Italia Viva, Luigi Marattin, avrebbe chiesto alla premier Giorgia Meloni novità per quanto riguarda il Mes. In particolar modo sapere sulla data della ratifica. In merito a questo tema è stato chiesto anche un disegno di legge. Magari da discutere quanto prima. Nel corso dell’intervista al ‘Sole 24 Ore‘ fa sapere il perché di questo suo insistere: “Il Mes è uno strumento di emergenza già intervenuto con successo in caso di crisi di finanza pubblica. La riforma rende più snello ed efficiente il supporto in quei casi. Non è stato fornito un singolo motivo serio per bloccare questa evoluzione“.

In merito ad una possibile trasformazione del Mes (in modo tale che possa essere collegato con il negoziato su Patto e unione bancaria) fa sapere: “Se la presidente Meloni crede di usare la ratifica del Mes come arma negoziale per queste partite, sta commettendo un grosso errore. Nella Ue il negoziato è tutto. Chiediamo regole fiscali cogenti“. Non solo: continua dicendo che non sa per quale motivo una rete di sicurezza contro potenziali crisi bancarie possa essere superata nel momento in cui le crisi bancarie arrivano.

Mes, Marattin: “Bisogna fornire beni pubblici

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Luigi Marattin (Ansa Foto) Notizie.com

In conclusione, lo stesso Marattin, fa un paragone alla domanda che gli viene posta: “Sui campi da calcio lei non sente nessuno dire ‘non tornerebbe più utile, invece del defibrillaore in caso di arresti cardiaci, avere degli spogliatoi nuovi?‘”. Fa sapere che il suo obiettivo, così come quello del suo partito, è quello di creare una capacità fiscale Ue che sia in grado di poter finanziare anche beni pubblici oltre che strategie industriali comuni.

Questo, per Marattin, non può che essere un altro grande passo verso l’integrazione. In che modo? Proponendo scambi intelligenti. Anche se quello che lo turba è questo: “Non capisco a che serve condurre una battaglia contro uno strumento che impedisce il fallimento degli Stati di crisi bancarie ed altro“.

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